Le cime innevate fanno gola agli chef. Alajmo, Zuma, Langosteria sono alcuni nomi del fine dining che stanno portando i propri format in settimana bianca. Una mossa che, da un lato, permette loro di far leva sui numeri dei flussi vacanzieri e, dall’altro, consente di dare lungo raggio, e quindi più stabilità, ai propri dipendenti.
Il Gruppo Alajmo, nella prima settimana di dicembre, aprirà Alajmo Cortina. Situato all’interno dello storico locale El Toulà, in via Ronco 123, il nuovo ristorante si svilupperà su tre piani con un’offerta distinta di ristorazione e bar per aperitivi e after dinner. Il locale sarà aperto tutto l’anno, modulando il servizio in base alla stagionalità, cinque giorni su sette.
Già nel 2020 il gruppo era approdato nella località bellunese con il temporary restaurant Hostaria in Cortina all’interno dell’Hotel Ancora di Renzo Rosso in Corso Italia. Complice “la presenza di molti clienti affezionati”, la famiglia Alajmo ha deciso di aprire stabilmente.
La montagna sarà una direttrice di sviluppo anche per Zuma. L’insegna di Azumi è già presente a Kitzbüel e, come raccontato a Pambianco Wine&Food dal CEO Sven Koch, sta al momento studiando pop-up a Cortina, Crans Montana e Courchevel. “In questo modo – racconta Koch – siamo in grado di dare continuità lavorativa ai dipendenti dei locali estivi che, terminata la stagione, possono così lavorare per il gruppo in un’altra location”.
Proprio questa estate, Zuma è sbarcato in tre note località marittime – Porto Cervo, Ibiza e Mykonos (qui con un format inedito) – testimoniando la strategicità delle location vacanziere. Alla ricca affluenza di clienti, tanto al mare quanto in città (Zuma conta infatti 11 ristoranti nel mondo a cui si aggiungono gli indirizzi stagionali), fa però da contrappeso una certa latitanza, diffusa in tutto il settore della ristorazione, di lavoratori. “La mancanza di personale – spiega infatti il CEO – ci obbliga a tenere chiuse alcune nostre location in determinate fasce orarie e addirittura a rifiutare alcune prenotazioni. Abbiamo sempre molte prenotazioni ma, a causa dell’insufficienza di personale, siamo costretti a non accettare tutti”.
Cortina piace anche all’hotellerie. Qui sbarcherà nel 2025 il Mandarin Oriental Hotel Group con il suo primo resort alpino. Il gruppo di Hong Kong ha siglato un accordo di lungo termine con Attestor Limited, fondo inglese di private equity al quale la storica proprietaria dell’hotel Cristallo a Cortina d’Ampezzo, la famiglia Gualandi, ha aperto il capitale. L’accordo firmato da Mandarin prevede il rebranding e la gestione dello storico albergo. Il resort, tra gli altri, offrirà una serie di ristoranti e bar.
Anche Langosteria, insegna milanese fondata da Enrico Buonocore, si prepara all’approdo in alta quota. Dopo i ristoranti nel capoluogo meneghino (lo storico in via Savona 10, il Bistrot, il Café, Cucina), e i due di Paraggi e Parigi, Langosteria aprirà a St. Moritz a gennaio. Il locale, il primo in montagna e il secondo all’estero, sarà situato a ‘Chesa Chantarella’, una tipica baita di montagna con ingresso diretto sulle piste da sci del comprensorio del Corviglia e, secondo le stime, sarà destinato a generare ricavi per 6 milioni di euro nel suo primo anno di vita, ovvero il 2023.