L’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) punta a tutelare le sue 16 denominazioni (quattro Docg e 12 Doc) sviluppando l’enoturismo, valorizzando e certificando in chiave green il territorio, per il quale si prevede anche la zonazione. Il maxi consorzio nato nel 1999 da 19 soci, oggi vede 519 aziende associate e rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento. Gli ettari tutelati sono 7.500 tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino e incidono per il 45% sull’intera superficie vitata regionale.
Nel 2022 sono stati quasi 230mila gli ettolitri imbottigliati delle denominazioni tutelate da Imt, guidate dal Verdicchio dei Castelli di Jesi (oltre 166mila gli ettolitri imbottigliati) seguito dal Verdicchio di Matelica (superati i 17mila ettolitri in bottiglia).
“Lo scorso anno è stato sorprendente”, racconta a Pambianco Wine&Food Alberto Mazzoni, direttore dell’Imt. “Il turismo lento sta prendendo sempre più piede nelle Marche e questo fenomeno aiuta a far crescere le nostre aziende. Il Covid ha cambiato il modo di agire dei consumatori: ora sono molto più attenti e vogliono recarsi direttamente dal produttore per conoscere la storia dietro al vino”. Infatti, crescono le vendite dirette in azienda, complice anche l’enoturismo che associa l’hospitality alle visite in cantine. “I turisti qui apprezzano la diversità del territorio, che offre anche tartufi tutto l’anno, confetture e miele, tra gli altri”.
L’Horeca, insieme alle vendite dirette, rappresenta il principale canale di vendita, mentre la Gdo conta solo una minima parte, “basti pensare che solo 16 aziende tra quelle associate (519, ndr) vendono nella grande distribuzione. Il nostro territorio è frammentato, fatto di piccole realtà e non abbiamo le potenzialità per vendere ai supermercati”.
L’export nel 2022 ha superato quota 75,6 milioni di euro, segnando +25% sul 2021. A confermarsi in pole position sono stati gli Usa, con un valore di oltre 19,3 milioni di euro, frutto di una crescita pari all’83% (dati Istat), e un peso del 23,6% sull’intero export enologico regionale. La Germania è stata la seconda destinazione per i vini marchigiani, riportando nel 2022 vendite in aumento del 9 per cento. Tra i mercati che hanno registrato crescite importanti, si contano Giappone (+53,8%) e Paesi Bassi (+16,1 per cento).
Dal 2010 al 2022 il totale degli investimenti messi in campo da Imt e dalle aziende socie con i contributi comunitari (Ocm-Vino e Psr Marche Mis. 1.33 e 3.2) ha oltrepassato quota 28 milioni di euro. Oggi, il piano di promozione 2023 punta a conquistare il mercato, soprattutto quello estero, grazie al milione di euro stanziato dalla misura Ocm vino e agli oltre 1,4 milioni della misura Psr Marche.
I progetti del consorzio per il 2023 si basano sullo sviluppo crescente dell’enoturismo, “tenendo a mente la necessità di aggregarsi e collegare tutte le aree nel miglior modo possibile per permettere al territorio di crescere davvero”. Si affianca il piano sul Pnrr per certificare tutte e 16 le denominazioni in chiave sostenibile e fare una zonazione nell’area del Verdicchio”.
In generale, l’istituto tutela quattro Docg: Conero Riserva, Vernaccia di Serrapetrona, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva e 12 Doc: Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, I Terreni di San Severino, Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica.