L’obiettivo del gruppo vitivinicolo italiano Argea è quello di “mettere insieme le eccellenze regionali italiane”. E, in parte, già lo fa con la propria presenza in Piemonte, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Abruzzo, Puglia, Sicilia e “vogliamo completare questa geografia. Siamo interessati in realtà che condividono con noi valori e prospettive di crescita e vogliono diventare nostri compagni di viaggio”, ha dichiarato Massimo Romani, CEO di Argea in occasione del 3° Wine & Food Summit Pambianco – PwC.
A livello di numeri il 2023 è stato un anno “particolarmente difficile” continua il CEO. “Durante la pandemia i player come noi molto presenti nell’off trade hanno registrato crescite importanti, per poi nel 2022 vedere un cambio di rotta sul mercato con un migliore andamento dell’Horeca – su cui ci siamo attrezzati per presidiare al meglio – rispetto alla Gdo un po’ in calo”. Inoltre, all’inizio dell’anno “siamo partiti con un fenomeno inflattivo che ha provocato diminuzioni di consumo, che crediamo ci porteranno a concludere il 2023 in linea con lo scorso anno consolidando la crescita degli esercizi passati, ma con una piccola riduzione a volume”.
L’estero conta per il 90% sulle vendite del gruppo e l’idea è di “focalizzarci su processi di crescita organica in Italia attraverso la lettura dei trend di mercato e con fenomeni di premiumizzazione”. Il mercato italiano è “altamente frammentato, basti pensare che rappresentiamo uno dei principali gruppi vinicoli italiani e occupiamo una quota di mercato del tre per cento. Leggendo anche altri Paesi come Usa o Australia, il fenomeno di consolidamento è più avanti rispetto al nostro, ci sono top player di mercato che superano già il 30-40%. C’è ancora molto spazio”.
A livello di packaging, oltre a mantenere l’uso del vetro per i prodotti premium, l’azienda sta lavorando per diminuirne l’uso puntando su contenitori alternativi. “Stiamo testando materiali alternativi sui vini fermi e, come tanti, studiamo la possibilità di arrivarci anche sugli spumanti, con tutte le criticità del caso. Su questo siamo ancora a livello di ricerca, ma ad oggi il 10% del nostro packaging è realizzato con materiali alternativi al vetro”.
L’azienda è nata nel 2022 dall’unione delle realtà dell’enologia italiana Botter, Mondodelvino e, poco dopo, Cantina Zaccagnini. Argea ha registrato lo scorso anno ricavi per 455 milioni di euro. L’azionista di maggioranza è Clessidra Private Equity, ma Argea è sostenuta anche dalle famiglie fondatrici e dal management team.