Il 2023 per Nonino si è concluso in contrazione rispetto all’esercizio precedente, segnando -6%, con un fatturato di circa 18 milioni di euro. “Sapevamo che sarebbe stato difficile eguagliare lo straordinario 2022 (che l’azienda ha archiviato con 19,2 milioni di euro, ndr) “, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food Cristina Nonino, consigliere con delega alla distillazione artigianale e al mercato Italia. “Tuttavia, anche se lo scorso anno abbiamo registrato un calo in termini di volumi, abbiamo osservato un aumento delle vendite dei prodotti premium”.
In generale, per l’azienda distillatrice e produttrice di grappa, fondata nel 1897 in Friuli-Venezia Giulia, il 2023 è stato “un anno importante perché abbiamo celebrato i 50 anni del Monovitigno Nonino, che ha dato il via ad una nuova era della grappa, sia nel modo di produrla, esclusivamente artigianale, sia a livello di reputazione sul mercato, acquisendo una veste più nobile”, continua Nonino.
In aggiunta, “abbiamo registrato un forte riscontro nel mondo Horeca: è aumentato, infatti, sia il numero di clienti che di vendite. Ci fidiamo ciecamente dei player con cui lavoriamo e per noi è fondamentale offrire al cliente, oltre che un’educazione sui prodotti, anche un food pairing che li possa elogiare”.
L’azienda, inoltre, ha continuato, nel corso dell’anno precedente, i lavori di costruzione dell’ottava cantina, che ospiterà oltre duemila barrique di diverso tipo, con la previsione di terminarla entro due anni. “Produciamo esclusivamente grappe e acquavite invecchiate senza coloranti, con invecchiamenti che vanno dai 12 mesi ai 34 anni: è un grande patrimonio”.
Oltre alla grappa, il portfolio presenta altri distillati, tra cui l’Amaro Nonino “che funziona, oltre che in Italia soprattutto negli Stati Uniti”, l’Aperitivo Nonino Botanical Drink e “vogliamo dare maggiore focus al liquore realizzato con una ricetta di mia nonna: la Prunella Mandorlata”. Questo liquore è in vendita da molti anni ma limitatamente al Friuli Venezia Giulia, “ora vogliamo espandere il mercato, sia domestico che internazionale “.
L’estero conta oltre il 50% sulle vendite, grazie agli 85 Paesi del mondo in cui il marchio è presente. “Siamo persino a Cuba, la patria del rum, e recentemente ci hanno contattato da Cipro e dall’Africa. Sul podio dei principali clienti extra italia ci sono Usa, Germania, Austria, Svizzera, dove abbiamo consolidato la nostra presenza”.
Lo scorso gennaio, inoltre, la distilleria ha celebrato il Premio Nonino 2024, il riconoscimento istituito nel 1975 in ambito culturale, letterario ed enogastronomico, che ha come scopo dichiarato “la valorizzazione della civiltà contadina”. I vincitori del premio di quest’anno sono stati: lo scrittore e traduttore Alberto Manguel, il medico francese Rony Brauman, lo scrittore e storico Angelo Floramo e la scienziata Naomi Oreskes.
Nel resto dell’anno “continueremo a valorizzare il Monovitigino Nonino e festeggeremo i 40 anni dell’acquavite con esclusive riserve che presenteremo a Vinitaly, ma che usciranno sul mercato verso l’autunno”.