“Diventare il punto di riferimento per l’ittico di alta qualità”. Questo è l’obiettivo principale de La Nef, realtà marchigiana specializzata nella distribuzione di salmone affumicato e di prodotti ittici, in attivo dal 1989. E per conseguire il suo scopo, la società vuole investire sui marchi premium che fanno parte della divisione Mosaico.
“Questo segmento è il contenitore di tutti i nostri brand luxury”, ha dichiarato Nico Palazzo, vicepresidente de La Nef a Pambianco Wine&Food. “Appena ci siamo resi conto che il nostro brand premium Coda Nera, specializzato nel salmone affumicato, stava avendo molto successo, insieme alle acciughe del Mar Cantabrico, abbiamo pensato di creare una divisione ad hoc solo per marchi con un alto posizionamento”. Oggi la gamma comprende diversi brand, tra cui Noah, Le Grand Blanc e Reserva.
Nel 2023, le vendite della gamma premium sono state sospinte da Coda Nera e dalle acciughe Reserva del Mar Cantabrico. “Aggiungo che anche Mizu e il baccalà sono andati molto bene” continua Palazzo. “Mi aspetto un 2024 molto interessante per questi prodotti”.
Attualmente, però, Mosaico è ancora un segmento di nicchia per la società, che complessivamente nel 2023 ha generato 60 milioni di euro di fatturato (contro i 55 del 2022), su cui Mosaico pesa per il 10 per cento. La restante parte dei ricavi è stata generata dal segmento che l’azienda definisce La Nef, che per il 60% opera in Gdo e per il 40% in Horeca, le cui vendite sono trainate dal marchio Re Salmone, che l’azienda porta avanti sin dalla sua nascita. “Ad oggi consideriamo La Nef e Mosaico quasi due aziende diverse, operanti in due canali distinti”.
Da maggio scorso, inoltre, l’azienda si è trasferita in una nuova e più ampia sede che si estende su quattromila metri quadrati, sempre a Osimo (An), con aree a temperatura controllata ad alto contenuto tecnologico. “Era un passaggio necessario per incrementare la nostra operatività”.
Nel prossimo futuro La Nef vuole inserire altri due prodotti e consolidare la propria posizione nel mercato Horeca, oltre a creare la Nef Academy “per educare i giovani sulla lavorazione di questi prodotti non tipicamente italiani; deve essere fatta chiarezza su questo segmento e, a tal proposito, stiamo collaborando anche con l’Università di Ancona per mettere le basi di questo progetto”.