Per Cuzziol GrandiVini il 2022 aveva portato una crescita del 16% sull’esercizio precedente, arrivando a 24,5 milioni di euro di fatturato. Ad aprile 2023 “possiamo dire di star seguendo lo stesso andamento dell’anno scorso”, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food l’amministratore unico Luca Cuzziol. “Abbiamo chiuso il trimestre a 21 punti di crescita in valore rispetto al bilancio 2022. Sicuramente una parte è dovuta all’inflazione e all’aumento dei prezzi di listino, ma tendenzialmente anche a volume siamo intorno al +15 per cento”.
Riguardo al portfolio “quest’anno nel nostro listino è entrata l’azienda Rio Favara. Stiamo inoltre guardando con attenzione l’Abruzzo, la Toscana e territori ancora relativamente nuovi”. All’estero Cuzziol punta i riflettori sull’implementazione della proposta di Borgogna. “Per noi è un catalogo importante, da 20 aziende arriveremo a 25. Abbiamo messo piccoli tasselli a gennaio che adesso confermiamo con la Savoia e altre aree per proporre un’offerta completa di mercato in modo che il cliente possa trovare effettivamente tutti i vini del mondo”.
In occasione di Vinitaly 2023 l’azienda ha voluto rinnovare il proprio stand, per renderlo uno spazio di 400 metri quadrati “più inclusivo”, ha continuato Cuzziol. “Secondo noi il futuro è avere un approccio sul vino che sia meno ‘esclusivo’, quindi vogliamo proporre una selezione di vini che ricopra tutti i segmenti, non solo il premium. L’idea per questo Vinitaly è stata di proporre 51 aziende con una serie di prodotti correlati che possano essere a disposizione del mercato e del cliente”.