Distilleria Deta mette a segno una crescita a doppia cifra nel 2023. Lo scorso anno, infatti, la realtà toscana, parte di Distilleria Mazzari dal 2017, ha registrato ricavi pari a circa 10 milioni di euro, contro i 7,5 milioni del 2022, registrando +33 per cento.
Il suo portfolio di attività si divide tra la produzione di materie prime e sottoprodotti vitivinicoli – che fornisce a Distilleria Mazzari e che hanno spinto i ricavi del 2023 – e linee di private label e prodotti a marchio Deta.
Facendo un passo indietro, Distilleria Deta nasce nel 1926 come “grapperia” produttrice solo di grappa e acquavite di vinaccia. “Negli anni ha poi subito diversi cambiamenti – ha dichiarato Francesco Montalbano, direttore generale di Distilleria Deta a Pambianco Wine&Food – passando dalle mani della famiglia toscana Barberino a Distilleria Mazzari (realtà specializzata nella produzione di acido tartarico naturale, ndr) nel 2017. È stata una acquisizione strategica industriale, in quanto Distilleria Deta era già un fornitore di materie prime per Mazzari, sia per il tartato di calcio sia per alcol ad uso industriale”.
Nel giro di circa tre anni, “l’azienda è cambiata molto: abbiamo incrementato la capacità produttiva più che raddoppiandola per adeguarci all’alto ritmo produttivo di Distilleria Mazzari e per rendere più sostenibile lo stabilimento dal punto di vista ambientale, sia per le emissioni sia per gli scarichi idrici”.
Dall’altra parte, la realtà toscana ha continuato il percorso della vecchia proprietà, focalizzato sui distillati “ma se prima la produzione era solo improntata sulle private label, nel 2019 abbiamo iniziato anche a realizzare la nostra gamma di prodotti a marchio Deta”. Il portfolio è composto da grappe, “che ci definiscono anche a livello territoriale, provenienti solo da vitigni toscani”, ed altri prodotti “più ‘giovani’ e più richiesti dal mercato”, come gin london dry – distillato ‘in casa’ – un brandy, un amaro e un limoncello. Nel futuro la distilleria ha intenzione di ampliare questa gamma di prodotti mixology, “aggiungendo probabilmente un altro gin e un vermut o bitter”.
Questa linea di prodotti premium a marchio Deta viene venduta solo in Horeca e all’estero – che conta il 10-15% sulle vendite -, “poi abbiamo un’altra linea di grappe, brandy e gin dedicata soltanto alla grande distribuzione. Le abbiamo voluto differenziare per i diversi tipi di target”. Distilleria Deta propone anche un e-commerce, “che però incide molto poco sulle vendite, è un completamento del servizio che offriamo ai clienti”.
Per quest’anno a livello di progetti “dal lato industriale vogliamo investire in nuovi macchinari per migliorare il ciclo produttivo, mentre riguardo ai nostri prodotti stiamo studiando un restyling delle etichette, che vedrà la luce probabilmente alla fine dell’anno”.