Un’altra maison del gruppo Lvmh fa il suo ingresso nel mercato italiano. Si tratta di Chandon, fondata in Argentina sessant’anni fa da Robert-Jean de Vogüé, all’epoca presidente di Moët & Chandon. L’azienda produce e distribuisce vino spumante e conta oggi sei tenute dislocate tra California, Brasile, Australia, Cina e India, a cui si aggiunge chiaramente la madrepatria. Il debutto sul mercato italiano non avviene però con il prodotto simbolo della realtà in orbita al colosso francese di Bernard Arnault, bensì con la nuova referenza Chandon Garden Spritz che rientra nella categoria ready-to-serve, in quanto si presenta come un drink già pronto da gustare (la base è una cuvée Brut di Chandon a cui viene aggiunto un liquore all’arancia).
Frutto di uno studio di oltre quattro anni, “Chandon Garden Spritz è stato inizialmente sviluppato per il mercato argentino e poi, visto il successo, esportato anche in altri Paesi”, spiega a Pambianco Wine&Food Sibylle Scherer, presidente di Chandon. Il prodotto è stato quindi lanciato lo scorso anno in Francia, Germania, Paesi Nordici, Austria, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Polonia e Bulgaria. “Abbiamo iniziato dalla Francia, in quanto è un Paese a cui siamo molto legati a livello sia di gruppo sia di maison, a cui si sono aggiunti quelli in cui va molto l’aperitivo”, precisa la presidente “Non si può iniziare coinvolgendo tutti e questa è quindi stata la nostra selezione iniziale”.
Nella ‘seconda ondata distributiva’, che comprende Paesi quali Australia, Hong Kong, Spagna, Regno Unito, Filippine, c’è anche l’Italia. “Penso che sia uno dei migliori posti in cui essere presenti per il lifestyle che la caratterizza – prosegue Scherer parlando del Bel paese – e penso che con questo prodotto contribuiremo a una nuova dimensione di aperitivo in quanto andiamo ad allargare la categoria aggiungendo qualcosa di nuovo”.
“Il nostro obiettivo infatti – chiosa Scherer – è rendere premium la categoria per la quale vogliamo essere degli innovatori”. Il prodotto inoltre “si apre anche ai consumatori più giovani che si interessano ai prodotti di qualità come il nostro, che non ha né aromi né coloranti artificiali, così come dispone di un packaging giovane, fresco e sofisticato allo stesso tempo”.
Il Garden Spritz sarà distribuito in una selezione di bar e ristoranti (a un prezzo di 35-45 euro a bottiglia) e in alcuni negozi (19,50 euro la bottiglia da 75cl) delle principali città italiane e nelle località di vacanza estiva. Tra i formati di Garden Spritz c’è anche la bottiglia versione mini, che al momento però non è stata prevista per il mercato italiano. Al canale fisico, si aggiunge l’online con le piattaforme Callmewine, Cosaporto, Vino.com, Rinascente, Winelivery e Tannico.
Proprio quest’ultimo, va ricordato, è stato protagonista della joint venture realizzata lo scorso anno da Moët Hennessy, divisione vini e liquori di Lvmh che ha sfiorato quota 1,64 miliardi di euro (+8%) nel trimestre, e Campari Group, gruppo da 534,8 milioni di euro (+34,4%) di ricavi nel Q1 del 2022 a cui fanno capo, tra gli altri, i big dell’aperitivo Campari e Aperol, e che proprio negli scorsi giorni ha comprato il francese Picon.
“Nei Paesi in cui finora abbiamo lanciato prodotto, il consumo fuori casa e a casa è abbastanza bilanciato a 50/50 e penso che la stessa proporzione ci potrebbe essere anche in Italia”, afferma la presidente.
Chandon Garden Spritz rappresenta quindi l’ariete con cui Chandon è entrata non solo nel mercato italiano ma anche in quello europeo. I core market dell’azienda sono infatti quelli in cui il player è presente con le proprie tenute, a cui si aggiungono Giappone, i mercati sudamericani limitrofi all’Argentina, Stati Uniti, Australia, Cina, India. Almeno per il momento, infatti, “abbiamo deciso di venire in Europa solo con l’innovazione”, conclude la presidente.