Dopo un 2020 nettamente appesantito dai lockdown, con una caduta di fatturato a 24 milioni, la bellunese Bristot archivia il 2021 con un netto recupero (+30%) avvicinandosi ai 30 milioni di euro di ricavi e surfa la ripartenza dell’horeca nel 2022 puntando ad un ritorno sui valori pre-Covid (39 milioni il fatturato nel 2019, l’anno del centenario).
Il brand di caffè torrefatto nel cuore delle Dolomiti – parte della Procaffè SpA, controllata dal solido gruppo austriaco Wedl & Hofmann GmbH – è riuscita infatti a risollevarsi rapidamente dalla flessione del 2020 con una resilienza diventata rilancio già nell’esercizio passato. E per cavalcare la ripartenza, l’azienda ha deciso di imprimere un’accelerazione negli investimenti scegliendo di rafforzare, oltre al nuovo corso del marketing, anche la produzione interna e progredire con la digitalizzazione dei processi aziendali. L’export vale circa il 50% della produzione e in questo momento sta spingendo su Grecia, Romania e Israele.
Per “celebrare” il ritorno alla crescita, Bristot ha presentato la nuova tazzina che ha nel nome – Dolomit – e nella forma che richiama la roccia il senso di appartenenza alla comunità montana bellunese. Con un’identità solida e un’immagine rinnovata, l’unica rostery delle Dolomiti affronta il suo secondo secolo di attività ripartendo da un profondo restyling della propria immagine: dal marchio color ambra al nuovo packaging, dai materiali ai concept store e all’abbigliamento da bar.
“La nostra storia parla chiaro – afferma Gerhard Laner, amministratore delegato di Procaffé – siamo figli delle Dolomiti e il nostro caffè rispecchia questo dna. Abbiamo davanti a noi la sfida della pandemia che ha cambiato molte nostre abitudini e che ci costringe a fare i conti con scenari economici e sociali sempre diversi. Guardiamo con fiducia ai risultati economici del 2021 e all’andamento del 2022, nonostante l’oggettiva complessità creata dall’esponenziale crescita dei costi di produzione e delle materie prime. Vogliamo estendere la nostra presenza ancor di più in tutto il mondo, diffondendo il più possibile la nostra eccellenza e la nostra passione per il caffè”.