Continua, seppur attenuata, la flessione della categoria wines & spirits del gruppo Lvmh, che raccoglie brand quali Moët & Chandon, Dom Pérignon, Krug, Ruinart. Dopo un primo trimestre con ricavi a -12% in termini organici (-16% reported), pari a 1,417 miliardi di euro, la divisione del colosso francese della famiglia Arnault ha riportato, nel secondo trimestre, un calo del 5% a 1,391 miliardi di euro.
Nel complesso dei sei mesi, pertanto, la discesa è stata del 9% (-12% a livello reported) a 2,8 miliardi, con un utile da operazioni ricorrenti in diminuzione del 26% a 777 milioni di euro.
Si ricorda che, nella prima metà 2023, il portfolio di marchi wines & spirits aveva già riportato una decrescita dei ricavi del 4% (-3% su base organica) a 3,18 miliardi di euro.
Tornando all’anno in corso, lo champagne “ha subito una flessione, riflettendo la normalizzazione continua della domanda post-Covid, ma è rimasto significativamente più alto rispetto al 2019”. Proprio in questi giorni, tra l’altro, il Comité Champagne ha ridotto la resa per ettaro in occasione della vendemmia 2024, che passerà così dagli 11.400 kg per ettaro dello scorso anno a 10mila.
Il cognac Hennessy, invece, “è stato frenato dalla debole domanda in Cina, mentre negli Stati Uniti si è osservato un ritorno alla crescita dei volumi di vendita nel secondo trimestre”.
Per quanto riguarda i vini rosati di Provenza, Château d’Esclans “ha intensificato la sua espansione internazionale”, mentre Château Minuty è stata consolidata per la prima volta nei conti.
La divisione wines &spirits è quella che ha registrato il calo più importante all’interno del gruppo Lvmh che, nel complesso, ha chiuso il primo semestre 2024 con un fatturato di 41,7 miliardi di euro, in calo dell’1% a cambi correnti (+2% a valuta costante) rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Gli utili del gruppo sono stati di 7,2 miliardi, in calo del 14 per cento.