Eataly Milano Smeraldo celebra 10 anni rifacendosi il look. Lo store, sviluppato su tre livelli per una superficie complessiva di 4.500 metri quadri, che così come l’intero gruppo è stato rilevato nel 2023 dal fondo di private equity Investindustrial (che ne ha comprato una quota del 52% mentre ai Farinetti è rimasto il 22%), è infatti protagonista di un restyling che verrà presentato a ottobre grazie a un investimento di circa tre milioni di euro.
“Lo Smeraldo celebra dieci anni e abbiamo deciso di rinnovarlo rendendolo più orientato verso i clienti, con un concept innovativo che siamo entusiasti di testare e, potenzialmente, applicare anche in altri negozi”, ha raccontato il CEO Andrea Cipolloni a Pambianco Wine&Food. “A partire dall’ingresso, che non vedrà più la presenza delle casse, lo spazio è stato ridisegnato per accogliere i clienti in un’area completamente nuova”.
Al piano terra, per esempio, è stata introdotta una grande zona Qsr (ristoranti con servizio rapido), “che fino adesso era ridotta e monotematica, focalizzata su pizza, panini e simili. Ora, invece, offriremo una gamma di prodotti più ampia, includendo anche opzioni vegane e vegetariane. Allo stesso tempo, daremo maggior risalto al nostro banco di salumi e formaggi. Questi cambiamenti ci permetteranno di essere più veloci e attrattivi sia all’ora di pranzo che durante l’aperitivo”.
Il primo piano, invece, ha visto la rimozione del ristorante per far spazio all’enoteca (prima collocata al secondo piano), così da avere una piena circolarità tutta dedicata al retail.
Il secondo piano, invece, è stato interamente dedicato alla ristorazione, con un un unico ristorante da oltre 750 metri quadri dove prima ce n’erano tre, tra cui quello stellato di Viviana Varese, chiuso lo scorso aprile. “Questo nuovo ristorante – prosegue Cipolloni – avrà una capienza importante e sarà in grado di ospitare anche due eventi contemporaneamente, rimanendo comunque aperto al pubblico”. Eataly, infatti, “è sempre stata conosciuta per i suoi eventi e vogliamo rilanciare fortemente questa parte del nostro business”.
“Attualmente, la nostra strategia è di gestire direttamente il maggior numero di ristoranti”, prosegue Cipolloni. A livello aziendale complessivo, la ristorazione genera circa il 50% dei ricavi all’interno degli store. Negli Usa (il Nord America genera il 60% dei ricavi del gruppo), tuttavia, questo rapporto di 50-50 è sbilanciato a favore della ristorazione.
Al terzo piano, invece, la scuola di cucina verrà potenziata passando da 10 a 20 postazioni e abbraccerà un modello attivo di insegnamento, con la possibilità di cucinare in loco.
In termini retail, acquisiranno ancora più rilevanza i prodotti a marchio Eataly, introdotti nel 2023. “Su un assortimento totale di 25mila referenze, contiamo circa 100 prodotti a marchio Eataly, tutti realizzati da realtà molto piccole, con una filiera controllata e di alta qualità”, spiega Cipolloni. “Anche se non diventeremo mai un’azienda con esclusivamente prodotti a marchio, abbiamo compreso che i clienti attribuiscono un grande valore ai prodotti firmati da noi”. I risultati di questi prodotti sono infatti “molto soddisfacenti e ci offrono l’opportunità di esplorare nuovi orizzonti commerciali, come la vendita fuori dagli store Eataly, ad esempio in alcuni duty free europei. Ovviamente, escludiamo la grande distribuzione, poiché abbiamo un posizionamento diverso”.
L’intervista completa al CEO Andrea Cipolloni è presente sul numero di settembre-ottobre di Pambianco Wine&Food Magazine e online qui.