Guido Gobino celebra i 60 anni di attività con ricavi in crescita e nuovi investimenti all’orizzonte. Lo scorso anno, la realtà piemontese specializzata nella produzione di cioccolato artigianale ha registrato oltre 12 milioni di euro di ricavi, contro i 9,5 milioni dell’anno precedente. “Il 2023 è stato un anno particolarmente positivo”, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food Guido Gobino, fondatore e socio unico dell’azienda eponima. “Cominciamo a vedere i risultati di anni impiegati a lavorare sulla qualità e sull’artigianalità dei nostri prodotti. Grazie all’ingresso di mio figlio Pietro in azienda, inoltre, ci stiamo focalizzando sempre più su una comunicazione digitalizzata, riuscendo a essere maggiormente riconosciuti sul mercato”.
A proposito di comunicazione, “ci ha aiutato molto la collaborazione con il brand Armani Dolci, (in attivo dal 2019, ndr) con cui abbiamo un contratto di licenza per tutti i prodotti a marchio Armani Dolci by Guido Gobino nel mondo e, oltre a curare la parte inerente al cioccolato, ci occupiamo anche di selezionare per conto di Armani altri prodotti come panettoni, tè, marmellate, seguendone la distribuzione”. E all’orizzonte si profilano ulteriori collaborazioni con aziende diverse “di cui vedremo i frutti probabilmente il prossimo autunno”.
Se il 2023 ha portato numeri positivi, non sembra essere lo stesso per il 2024. “Sarà difficile eguagliare lo scorso anno, per tutte le difficoltà che stanno influenzando il mercato del cacao”, continua Gobino. “In 40 anni di carriera non ricordo di aver mai visto prezzi così alti sulle materie prime, oltre alla carenza di cacao, semi lavorati, burro di cacao… causata soprattutto dal cambiamento climatico. In questo momento è molto complicato riuscire a gestire il mercato in quanto, non potendo ribaltare i costi sul prodotto finale, che già di per sé ha un prezzo premium, avremo degli impatti sulle marginalità dell’azienda”.
Comunque “continueremo il nostro programma di investimenti per l’anno”, puntualizza Gobino. Investimenti che ammonteranno a circa 500mila euro e si concentreranno sulla sostenibilità, con il rinnovo della centrale termica con sistemi più moderni e con l’emissione di pannelli fotovoltaici sul tetto dell’azienda, “senza tralasciare gli investimenti dedicati alla produzione, per migliorare e ottimizzare la qualità del prodotto”.
L’azienda piemontese concentra le sue vendite nel canale Horeca, in Italia, coprendo il territorio tra Torino e Milano con sei botteghe, e all’estero, che pesa il 32% sul fatturato totale, “ma che vogliamo incrementare”. Guido Gobino opera principalmente in Giappone, Medio Oriente e Stati Uniti, mercati che “ci permettono di lavorare in periodi dove qui in Italia i consumi sono più bassi”.
Inoltre, quest’anno per il cioccolato Gobino vi saranno anche i festeggiamenti per i suoi 60 anni di attività, che “celebreremo con un progetto artistico riservato agli under 35”, ha spiegato Pietro Gobino. “Il progetto è iniziato attraverso un bando dedicato ad artisti, scrittori e musicisti: ne abbiamo selezionati tre per ciascuna categoria grazie all’aiuto dei tre giudici Marinella Senatore per le arti visive, Nicola Lagioia per la scrittura e Damir Ivic per la musica”. Una volta scelti gli artisti “li abbiamo ospitati in fabbrica per una settimana nel mese di febbraio; ora è il momento per loro di produrre le proprie opere in base a ciò che hanno vissuto. Per ogni categoria verrà poi annunciato un vincitore che otterrà sia un premio in denaro sia visibilità durante una serie di eventi che abbiamo organizzato ad hoc”.
Le novità prodotto, invece, sono più focalizzate sulle tre generazioni presenti in azienda, la cui storia è iniziata nel 1964 quando Giuseppe Gobino, il padre di Guido, entrò come direttore di produzione, diventandone l’unico proprietario nel 1980. “Abbiamo lanciato una tavoletta formata da tre diverse parti che seguono tre ricette differenti a simboleggiare le diverse generazioni che si sono susseguite, e tuttora lo fanno, in azienda. Verso la fine dell’anno, inoltre, lanceremo una confezione speciale”, conclude Guido Gobino.