Il Prosek-gate è chiuso. Dal 13 maggio è entrato in vigore ufficialmente il nuovo regolamento sulle indicazioni geografiche Ig che coinvolge tutti i Paesi dell’Unione Europea. Nello specifico, la normativa mette il ‘fermo’ alla registrazione di menzioni tradizionali identiche o che richiamino nomi di Dop e Igp.
In questo modo viene quindi limitato definitivamente l’uso del nome Prosek sulle etichette croate o di qualsiasi altro Stato membro. “Nessuno mai potrà più usare come ‘menzione tradizionale’ un termine che evoca il nome di una Indicazione Geografica (Ig) di un altro Stato membro”, spiega Paolo De Castro, membro del Parlamento europeo.
Nella fattispecie del Prosek, il dibattito si è protratto per diversi anni. I produttori croati di un vino dolce da dessert proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia, il Prosek, avevano avviato l’iter per ottenere il riconoscimento del loro prodotto a livello europeo, scatenando il Belpaese che repentinamente aveva trasmesso all’attenzione della Commissione europea opposizione ufficiale al riconoscimento della menzione geografica tradizionale.
E l’opposizione è stata accolta. “Nessuno mai potrà più usare una ‘menzione tradizionale’ per indicare un vino che vuole solamente evocare le nostre bollicine, ma non ha nulla di Veneto”, ha commentato in un comunicato ufficiale il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. “Il nuovo Regolamento europeo sulle indicazioni geografiche Ig mette, quindi, la parola fine a una sgradevole vicenda e questo risultato è frutto di una grande lavoro di squadra tra istituzioni, associazioni di categoria e consorzi che in tutte le sedi hanno difeso non solo un brand, ma un vino che esprime la storia e l’identità del Veneto”.