Cavit, la cooperativa trentina che conta undici cantine e oltre cinquemila viticoltori associati, stima che questo anno fiscale, in chiusura il prossimo 31 maggio, “termini con un consolidamento”, ha spiegato il direttore generale Enrico Zanoni a Pambianco Wine&Food. L’esercizio fiscale precedente si è concluso con fatturato di 267 milioni di euro.
“A fronte di una situazione di mercato mediamente in flessione a volume e a valore, noi, tendenzialmente, in alcuni segmenti, stiamo performando meglio, ma comunque risentendo delle difficoltà attuali”, ha affermato il DG. Inoltre, “è necessario distinguere il bilancio singolo di Cavit da quello consolidato, che comprende anche le nostre partecipazioni, poiché ne stiamo dismettendo una relativa ad una società acquisita nel 2019 e quindi questo elemento impatterà sui numeri del consolidato”.
Analizzando l’andamento dell’esercizio in corso, la quota export è rimasta stabile intorno al 78 per cento. Nello specifico, una performance positiva, seppur si tratti di mercati minori, è avvenuta in Olanda, “grazie all’ampliamento della distribuzione” e in alcuni Paesi del centro Europa, soprattutto in Repubblica Ceca.
La spumantistica quest’anno “ha dimostrato una situazione migliore rispetto ai vini fermi e continua a rappresentare un segmento strategico che ci dà un bel vantaggio competitivo sul mercato, grazie sicuramente alle caratteristiche del territorio e alla presenza di chardonnay e pinot nero”.
Entrando nel portfolio ‘spumantistico’ della cooperativa, il marchio Altemasi, focalizzato sull’Horeca, “quest’anno ha guadagnando quota, così come Cesarini Sforza, che però ha una diffusione più capillare perché distribuito in gran parte in Gdo. Sono due marchi che godono di grande distintività, di due siti produttivi diversi con un differente presidio enologico e rappresentano il nostro punto di forza”.
Sempre nel segmento degli spumanti, Cavit comprende anche la controllata tedesca Kessler Sekt & Co “che, oltre ad avere una ottima redditività, sta portando a termine un eccellente percorso di riqualificazione”, continua Zanoni. “Nei prossimi anni prevediamo di ampliare la capacità produttiva per introdurre ulteriori spazi dedicati allo stoccaggio”.
L’obiettivo principale del gruppo è di mantenere il presidio sui mercati più rilevanti, ovvero Usa, Italia, Uk e Germania, “oltre a continuare lo sviluppo della linea spumantistica e valutare percorsi di innovazione in vari segmenti come il no-alcol per i mercati internazionali”.