Gruppo Cimbali quest’anno compie 110 anni dalla sua fondazione e dieci anni dalla nascita del Mumac, il suo museo d’impresa, dedicato alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso.
L’azienda si è organizzata in un sistema industriale composto da quattro stabilimenti nel Nord Italia e uno stabilimento in Usa, in aggiunta a due filiali commerciali in Italia e undici filiali all’estero, con una rete distributiva in oltre 100 Paesi.
Nel 2021 Gruppo Cimbali ha dato avvio a un processo di rebranding che ha coinvolto tutti i marchi dell’azienda LaCimbali, Faema, Slayer e Casadio. E per la prima volta l’azienda entra nel segmento ‘Home’, con un nuovo prodotto a marchio Faema, la Faemina, che risponde al diffuso trend dell’Home Bar. Già disponibile sul proprio e-commerce Faema.com in Italia e in alcuni mercati europei, nel 2023 verrà estesa a tutti gli altri mercati, siglando la vendita della prima macchina per il consumatore finale.
Intanto i numeri di Gruppo Cimbali continuano a crescere. Nel 2021, i ricavi, infatti, hanno registrato +20% sul 2020 e lo stesso trend è atteso alla chiusura del 2022, con un outlook previsto di 210 milioni di euro, e dunque un +20% sull’anno scorso. L’azienda continua a espandersi anche all’estero, riportando una quota di internazionalizzazione che pesa per l’80% sul fatturato totale e vede in cima ai maggiori Paesi Gran Bretagna e Germania, in Europa, e Corea, extra Europa.
Riguardo ai rincari “i margini sono sicuramente sotto pressione, ma i ricavi reggono bene, anche se sicuramente c’è preoccupazione per l’anno prossimo” ha dichiarato a Pambianco Wine&Food Enrico Bracesco, direttore generale del Gruppo Cimbali. “Continuiamo però a investire e siamo sempre attenti ad una possibile acquisizione”. L’ultima risale al 2019, quando il gruppo ha acquisito l’azienda Keber, da 30 anni nel mercato del caffè, progettando e producendo macine per realtà italiane ed internazionali.
La sostenibilità si conferma nel dna dell’azienda, collegando tutte le attività che Gruppo Cimbali. La strategia green si suddivide in quattro diverse aree di azione: planet, people, product, partnership. Per Gruppo Cimbali questo significa concretamente: people, ossia sicurezza sul lavoro, progetti sociali e promozione della cultura con il coinvolgimento delle comunità locali; product, cioè packaging sostenibile, risparmio energetico e life cycle assessment; partnership e planet, con progetti di sensibilizzazione su tematiche ambientali globali e sostenibilità nella filiera del caffè. Infatti, nel 2023 il gruppo investirà 600mila euro per ampliare il fotovoltaico, prevedendo di triplicare la potenza installata per arrivare a soddisfare circa il 50% del fabbisogno energetico. A luglio è stato pubblicato il primo rapporto di sostenibilità, con l’obiettivo di avere il primo bilancio nel 2023.
La spinta all’innovazione, insieme a internazionalizzazione e sostenibilità, è uno degli elementi chiave della filosofia di Gruppo Cimbali. “Solo l’innovazione ci ha permesso di concretizzare i nostri progetti e crescere sul mercato”, commenta Maurizio Cimbali, presidente dell’azienda e nipote del fondatore. “Oggi, questa innovazione non può prescindere dalle logiche della sostenibilità a 360°, ed è questo l’aspetto su cui Gruppo Cimbali continuerà ad investire”. Infatti, l’azienda ha appena sviluppato Il ‘Naso Elettronico’ (vincitore del Premio Innovazione Smau 2021), un software in grado di identificare le miscele attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale; e, ancora, l’interazione touchless con Cup4you – Evo, l’applicazione che, attraverso una connessione Wi-Fi, offre una nuova interazione con le macchine superautomatiche. Inoltre “una volta all’anno organizziamo l’Innovation Day, in cui tutti i dipendenti sono chiamati a pensare a qualcosa di innovativo” ha affermato il presidente a Pambianco Wine&Food. “Tutte le proposte sono ben accette e vogliamo valorizzare questo concetto all’interno di tutta la nostra azienda”.
Per diffondere la cultura del caffè e la sua storia, nel 2012 Cimbali ha fondato Mumac, un museo con l’obiettivo di tutelare il patrimonio italiano rappresentato da un intero settore del Made in Italy e di valorizzare il territorio. Nasce così un hub culturale formato da Mumac – Museo della macchina per caffè, con l’esposizione delle collezioni Cimbali e Maltoni, Mumac Library, la Biblioteca storica del Caffè, Mumac Academy, luogo di formazione e diffusione della cultura del caffè e Hangar 100, uno spazio per mostre temporanee. E quest’anno, in occasione del decimo anniversario, il museo ha subito un restyiling per accogliere nuove macchine da collezione e la riapertura al pubblico è prevista per domenica 23 ottobre.