Se da una parte i consumi di prodotti ittici fuori casa aumentano, dall’altra le vendite nella Gdo subiscono una frenata. È quanto emerso dai risultati presentati dal Norwegian Seafood Council settimana scorsa, in occasione del seminario sullo stoccafisso, che ha riportato un’overview sull’andamento del mercato ittico in Italia.
Un mercato del pesce, quello del Belpaese, che, secondo un’indagine di Meros Consulting, importa il 70% della propria offerta. Infatti, con la diminuzione della produzione nazionale (pesca e acquacoltura), il settore ittico si è affidato maggiormente a Paesi esteri per operazioni di import. Basti pensare che oltre il 65% delle esportazioni di stoccafisso norvegese è destinato all’Italia.
E gli italiani infatti il pesce lo mangiano. Stando alla ricerca di The Npd Group l’incremento dei consumi fuori casa si è attestato sul 16% a giugno 2022, comparato con il 2019, trainato dal consumo di stoccafisso e baccalà da parte di italiani tra i 25 e i 49 anni, durante il weekend. “In questo momento in cui i consumatori fanno scelte più oculate – dichiara Matteo Figura, foodservice director di The Npd Group – il pesce ed in particolare il baccalà e lo stoccafisso ne traggono beneficio. La propensione al consumo di questi prodotti è aumentata perché i consumatori prediligono occasioni di maggiore gratifica ed esperienza a discapito di occasioni più funzionali”.
Difatti, nella Gdo le vendite sono diminuite. Secondo i risultati riportati da Coop, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale (Iri) ha registrato nel 2022, fino ad oggi, una diminuzione delle vendite di prodotti ittici di circa il 14% in valore e il 18% in volume. Già gli anni scorsi, nello specifico tra il 2019 e il 2021, le quote di acquisto dello stoccafisso erano diminuite del 20% in volume e valore.
Un elemento che può portare ‘confusione’ al consumatore, secondo Meros Consulting, è la conoscenza del nome del prodotto. Spesso, infatti, non è chiara la differenza tra stoccafisso, baccalà e merluzzo. E in Italia vi è una certa discrepanza riguardo ai termini usati per riferirsi a questi prodotti.
Tuttavia non tutti gli italiani ne sono all’oscuro. Dai dati presentati dalla ricerca NielsenIq un terzo degli italiani soprattutto nelle regioni del Nord, con Veneto e Liguria in testa, conoscono perfettamente le caratteristiche di stoccafisso, baccalà e merluzzo, soprattutto nel target di consumatori tra i 25 e 44 anni. “Le evidenze emerse da questa analisi, sono in linea con i principali trend del mercato. Il consumatore chiede facilità nella reperibilità dello stoccafisso (prevalentemente nella Gdo), chiarezza nell’origine e facilità nella preparazione” spiega Andrea Succi, sales and marketing analytics leader, Nielsen Italy.