Investire ulteriormente nel customer relationship management (crm), così da aumentare la fidelizzazione e le vendite. È questo, in sostanza, il piano di Peck, celebre gastronomia milanese fondata nel 1883, per il prossimo futuro. Come spiegato a Pambianco Wine&Food dal vice chairman & CEO Leone Marzotto, Peck investe nel rapporto con i propri clienti da sempre, in primis a livello artigianale “grazie anche a venditori con una certa anzianità che conoscono la nostra clientela. Ora però vogliamo ulteriormente scommettere sulla customizzazione, rendendola una leva per aumentare i ricavi e la fidelizzazione dei clienti”.
Per esempio, “vogliamo dare una card e una serie di privilegi alla fascia più alta dei consumatori, dando loro l’occasione di fare delle experience, quali la possibilità di assaggiare un vino d’annata di un importante produttore, oppure avere accesso preferenziale a prodotti disponibili in quantità limitate. Tutto ciò è qualcosa di nuovo nel nostro campo in quanto di solito nei programmi di loyalty si punta più sulla quantità che sulla qualità”.
Non a caso, proprio la vendita al dettaglio ha dato una notevole spinta ai conti 2021 di Peck, anno che “è andato molto bene in termini di vendite”. Infatti, “abbiamo recuperato molto terreno sul 2020 in termini assoluti – spiega Marzotto – e in alcune aree siamo andati anche meglio rispetto al 2019, come nella vendita al dettaglio che ha messo a segno un +4%, che diventa un +20% rispetto al 2020”. Diversa è invece la situazione per la ristorazione che, complice sia il lockdown di inizio anno sia lo smartworking, soffre ancora rispetto al 2019, seppur sia cresciuta molto rispetto al 2020. Allo stesso modo, stanno soffrendo anche banqueting e catering, che escono molto danneggiati anche nel 2021, “anche se viste le prenotazioni di dicembre sembra che la situazioni stia per migliorare”.
Complessivamente, Peck sta registrando un rialzo del 15% rispetto al 2020, anno in cui sono stati realizzati ricavi per 12,6 milioni, “mentre ci manca ancora un 10% circa per raggiungere i livelli del 2019”, anno chiuso a 16,6 milioni. Per l’anno in corso, “ci aggiriamo quindi sui 14,5 milioni, e siamo pertanto a metà strada tra i risultati del 2019 e del 2020, anche se questo risultato è stato raggiunto da un mix diverso rispetto al solito, con la vendita diretta che ha fatto ancora meglio del 2019, seguendo un trend (quello della riscoperta della gastronomia) che è incrementato durante la pandemia, ma che comunque era già in atto, e una ristorazione che ancora deve riprendersi”.
Inoltre, si è prossimi al Natale e “ci aspettiamo di mantenere il ritmo degli scorsi anni – dice il manager – basti pensare che nel 2020 sono stati registrati gli stessi livelli di dicembre 2019, e dal 2021 non ci aspettiamo niente di meno”. La regalistica natalizia rappresenta una linea di business autonoma per Peck: “Siamo leader nel regalo enogastronomico di lusso, sia per privati che per aziende, contiamo su un altissimo livello di personalizzazione e spediamo in tutta Europa e, in alcuni casi, anche nel mondo”.
Nel 2021, Peck ha anche aperto il suo quarto punto vendita in Italia, con la formula gastronomia ed enoteca, in Versilia e nello specifico a Forte dei Marmi. Il nuovo locale, il primo fuori dalla città di Milano, “sta andando molto bene – precisa Marzotto – con ricavi superiori ai 450mila euro e soprattutto un’accoglienza molto positiva da parte della popolazione che ha dimostrato come il modello sia vincente”. Quest’anno, il locale sta seguendo un calendario stagionale, con apertura da luglio a settembre e riapertura da dicembre fino a gennaio, quindi in concomitanza dei periodi più importanti, ma la volontà della proprietà è di aprire sempre di più. A partire dal prossimo anno, infatti, Peck Forte dei Marmi aprirà “sicuramente prima di Pasqua”.
Attualmente, Peck conta quattro locali diretti, di cui tre a Milano, con lo store principale di via Spadari e con i due punti vendita di CityLife e Porta Venezia, e appunto Forte dei Marmi. Si aggiungono poi i negozi in franchising in Asia, tra Giappone, Singapore e Corea del Sud.
Per quanto riguarda eventuali nuove aperture, “abbiamo tantissime sollecitazioni da parte di potenziali partner per aprire Peck sia in Italia sia nel mondo, ma la nostra priorità rimane mantenere un alto livello qualitativo, pertanto valutiamo con cura l’ipotesi di aprire altri locali”, conclude Marzotto. In ogni caso, “siamo in trattativa per una nuova apertura nel 2022, anche se al momento non possiamo dire dove”.