Dopo Ferrero e Loacker, anche Nestlè investe nella filiera delle nocciole e lo fa per il suo prodotto icona, i Baci Perugina, scommettendo sulla varietà denominata Tonda Francescana. La multinazionale svizzera ha infatti sottoscritto un accordo con l’Università di Perugia, la Fondazione per l’istruzione agraria di Perugia (che è licenziataria di questa varietà vegetale) e con le varie rappresentanze locali interessate (Confindustria, Cia, Confagricoltura e Coldiretti Umbria, a cui si aggiungono l’organizzazione di produttori Cerere e la società di prima trasformazione V. Besana) per inserire questo tipo di nocciola nel suo sistema industriale.
L’attenzione verso le nocciole trae origine dalla necessità delle aziende dolciarie di assicurarsi forniture costanti di ingrediente, soprattutto in presenza di particolari esigenze legate ai loro core business, come nel caso di Nutella per Ferrero e dei wafer Napolitaner di Loacker. E certamente il Bacio, divenuto quasi un brand a sé stante per Perugina, appartiene a questa tipologia di prodotto. A scatenare il timore di shortage nel mercato è stata la dipendenza dell’industria dolciaria dalla raccolta di nocciole in Turchia, che soddisfa complessivamente il 70% della domanda internazionale, e le tensioni in atto tra Georgia e Abkhazia, considerando che proprio quest’area rappresenta il terzo paese per quantità di nocciole prodotte dopo l’Italia. La risposta più immediata è stata proprio il rilancio delle coltivazioni made in Italy. Ferrero, con il Progetto Nocciola Italia, sta operando in tutte le principali zone vocate, mentre Loacker si è concentrata a nordest; la scelta di Perugina è stata invece quella di investire nella regione dove l’azienda acquisita da Nestlè ha la sua base operativa.
L’intesa prevede che ciascuno dei partner coinvolti debba arrivare alla produzione di una quantità di nocciole della varietà vegetale denominata “Tonda Francescana – Corylus avellana L.” tale da consentire a Nestlé una sperimentazione industriale nella produzione del Bacio. Tale fase di sperimentazione industriale avverrà in due fasi: entro il 2020 si procederà all’analisi di qualità ed entro il 2023 verranno eseguiti i test organolettici ed industriali dalla tostatura al prodotto finito.
“Crediamo che la ‘Tonda Francescana’ possa rappresentare il giusto connubio con il Bacio che da sempre si fa portavoce dell’italianità, esportando in tutto il mondo il brand e i prodotti Perugina. Ci auguriamo che questa collaborazione possa portare un ulteriore contributo al territorio umbro, in cui lavoriamo all’insegna della sostenibilità sull’intera filiera”, ha commentato in una nota Marco Muratori, direttore di stabilimento in Perugina.
La Tonda Francescana è frutto dell’incrocio di due varietà di nocciole, la Tonda Giffoni e la Tonda Romana, e si contraddistingue per la sua alta produttività, per l’adattabilità all’ambiente e per le caratteristiche che la rendono idonea ad essere utilizzata nel processo industriale.