Si chiama “Progetto Nocciola Italia” ed è la risposta della Ferrero a un problema non indifferente, per un’azienda che basa buona parte delle sue fortune su prodotti come Nutella e Ferrero Rocher, per i quali proprio le nocciole rappresentano un ingrediente fondamentale. L’azienda di Alba gode di ottima salute e ha bisogno di aumentare la raccolta per assecondare la richiesta di mercato. Pertanto, attraverso la divisione interna Ferrero Halzelnut Company, sosterrà i produttori agricoli italiani con un piano che punta a una nocciola di qualità e una filiera sostenibile, tutta interna, a supporto dell’intero comparto.
Il progetto punta ad aumentare del 30% la produzione della nocciola made in Italy. L’Italia è il secondo player mondiale per la nocciolicoltura con una quota di mercato di circa il 12%, preceduta soltanto dalla Turchia che però detiene una quota dominante, pari al 70% del mercato complessivo. Al terzo posto si piazza la Georgia, dove Ferrero è presente con terreni e con due stabilimenti produttivi, ma proprio le possibili tensioni tra Georgia e Abkhazia, territorio indipendente dal 2008, potrebbero esporre Ferrero al rischio di una riduzione degli approvvigionamenti. Il rilancio della produzione interna diventerebbe pertanto una soluzione per limitare i rischi di shortage.
In Italia infatti vengono dedicati oltre 70 mila ettari di terreno alla coltura della nocciola, con una produzione media di nocciola in guscio di circa 110 mila tonnellate l’anno. Ferrero punterebbe a sviluppare piantagioni per altri 20 mila ettari, da nord a sud, entro il 2025, creando un sistema di sviluppo territoriale, condiviso con gli attori della filiera.
Ferrero è il primo cliente mondiale dei coltivatori di nocciole, assorbendone all’incirca un terzo della produzione globale.