Semestre d’oro per Zonin 1821, terzo player nazionale nel mondo del vino. Il gruppo di Gambellara (Vicenza), presieduto da Domenico Zonin, ha ottenuto una crescita del 21% nelle vendite, pari a 82,8 milioni di euro contro i 68,3 milioni dello stesso periodo 2015. Il risultato, secondo quanto comunicato dalla società, è stato possibile grazie ai progressi ottenuti dalle controllate Zonin UK, che da sola ha generato 20,87 milioni di euro con un balzo record del 54% rispetto alla semestrale dello scorso anno, e Zonin Usa, che ha incassato 25,36 milioni con una crescita del 35 percento.
“I vini a marchio Zonin e delle nostre tenute ci permettono di soddisfare la curiosità dei consumatori internazionali nei confronti dell’incredibile biodiversità italiana e incontrare le loro preferenze, con particolare successo nei mercati anglosassoni come USA, U.K., Canada e Australia” commenta il presidente.
“Oltre all’importante crescita del fatturato – gli fa eco Massimo Tuzzi, ceo dell’azienda – i primi sei mesi del 2016 forniscono segnali confortanti sia a livello di marginalità che di coefficienti patrimoniali. Questi dati confermano il trend deciso di crescita dell’azienda e ci consentono di guardare al futuro con fiducia e con la convinzione di raggiungere in tempi brevi il target di fatturato di 235 milioni previsto dal piano industriale 2016-2018”.
Tuzzi è recentemente subentrato nel ruolo di amministratore delegato a Domenico Zonin, il quale a sua volta ha sostituito il padre, Gianni Zonin, che a marzo ha abbandonato tutte le cariche della società, anche a seguito della crisi che ha travolto la Banca Popolare di Vicenza, di cui era presidente e che ha colpito direttamente la famiglia Zonin la quale, secondo quanto dichiarato dal vicepresidente Francesco Zonin, ha preso parte ai vari aumenti di capitale della banca per un investimento totale di 17 milioni di euro, “attraverso acquisti personali, società del gruppo e aziende personali”.