L’e-commerce di Xtrawine vola in Svizzera, mettendo a segno risultati ben superiori alle aspettative. La piattaforma italiana fondata nel 2009 a Forlì ha infatti aperto una nuova filiale in Svizzera, che nel primo mese di attività, e quindi settembre, ha portato a casa un fatturato di 45mila franchi (circa 41mila euro), contro i 2/3 mila stimati inizialmente. Un risultato che fa prospettare di toccare quota 1 milione di franchi già il prossimo anno, come spiegato a Pambianco Wine&Food dal co-founder Alessandro Pazienza. “Stiamo facendo performance inaspettate”, ha raccontato il manager. “Credevamo che per questioni di indicizzazione, il web ci avrebbe penalizzato, invece dopo appena cinque giorni già arrivavano ordini che, nel mese di settembre, si sono rivelati circa 15 volte superiori alle aspettative”.
Xtrawine era già attivo in Svizzera tramite la piattaforma italiana, ma la complessa gestione dello sdoganamento dei dazi doganali, unitamente alle alte prospettiva di crescita in questo Paese, ha portato l’azienda ad aprire una filiale con il partner locale Luca Mazzanti, che con la società MdSuisse aiuta imprenditori ad aprire e gestire società in Svizzera. “La Svizzera è da sempre un mercato interessante per le aziende in quanto i potenziali clienti hanno un reddito pro-capite tra i più alti in Europa”, spiega Mazzanti. “Gli svizzeri sono tra i più grandi bevitori di vino al mondo, con una media di 37 litri pro-capite all’anno, ma allo stesso tempo questo territorio ha un sistema doganale complesso che richiede numerose conoscenze per le pratiche di import-export. Attraverso il mio know-how e grazie all’ampia offerta di etichette, all’attento customer care e ai prezzi concorrenziali offerti da Xtrawine, siamo certi di poter conquistare rapidamente i clienti elvetici”.
Non a caso, anche alla luce dei primi risultati, l’azienda stima di toccare quota 4/5 milioni di franchi svizzeri in tre anni, precisa Pazienza che alla guida della piattaforma è affiancato dai soci Stefano Pezzi, Francesco Rattin e Massimo Pompinetti.
Per quanto riguarda l’anno in corso di Xtrawine, il fatturato “sarà sicuramente in aumento rispetto al 2020”, archiviato a quota 10,8 milioni di euro, generati al 55% dall’estero, pari a un +100% sull’anno precedente, e un ebitda di 0,6 milioni di euro. “La crescita è ancora molto sostenuta sia qui che a Hong Kong, dove abbiamo un’altra filiale, anche se credo non si possa ripetere la performance dello scorso anno”. In ogni caso, “non è difficile ipotizzare rialzi in linea, e forse anche superiori, alla media di settore attesa nella forbice tra il 25/30 per cento. Noi, al momento, ci aspettiamo di fare almeno +30 per cento, frutto di una crescita organica e strutturale e quindi non solo legata all’effetto Covid. Le abitudini di acquisto sono infatti cambiate e sedimentate”.
In merito ai progetti futuri, Xtrawine, che lo scorso luglio ha visto l’ingresso di Made in Italy Fund, il fondo di private equity promosso e gestito da Quadrivio & Pambianco, che già presidia il mercato vinicolo con il gruppo Prosit, ha in cantiere di aprire nuove filiali in Inghilterra e in Corea e di sviluppare ulteriormente il proprio packaging per le spedizioni. L’azienda, infatti, utilizza un imballo resistente e isotermico che permette di mantenere la temperatura anche nella stagione calda.