La copertina di quest’anno dedicata da Wine Spectator a Bolgheri e a Sassicaia non è stata casuale. Nella top 100 della “Bibbia” statunitense del vino, l’annata 2015 dell’etichetta più celebre di Tenuta San Guido si è piazzata al primo posto, con 97 punti, precedendo la francese St.-Emilion 2015 di Château Canon-La Gaffelière con 96. Al terzo posto un’altra bottiglia toscana: si tratta del Chianti Classico Riserva 2015 prodotto da Castello di Volpaia. Nella top ten compare un’altra realtà italiana, questa volta in rappresentanza della Sicilia, l’Etna San Lorenzo 2016 di Tenuta delle Terre Nere, che si posiziona nono.
L’Italia dunque sbaraglia la concorrenza nei giudizi della rivista americana e non soltanto quella francese, ma anche e soprattutto quella Usa, che tradizionalmente gode di ampia considerazione da parte di Wine Spectator. Per trovare il primo rappresentante nordamericano in top 10 occorre scendere al sesto posto, dove si piazza lo Chardonnay Carneros Larry Hyde & Sons 2016 prodotto dalla californiana Aubert, preceduta quindi da Dom Pérignon Legacy Edition 2008 al quinto posto e dalla spagnola La Rioja Alta Rioja con l’etichetta Rioja 890 Gran Reserva Selección Especial 2005 che si posiziona quarta.
Per Sassicaia, probabilmente il vino italiano di alta gamma più noto al mondo, si tratta della prima vittoria nella Top 100 di Wine Spectator. Il miglior piazzamento del passato risale agli anni Novanta, quando l’annata 1988 prodotta dall’azienda della famiglia Incisa della Rocchetta si era piazzata quinta. Quanto all’Italia, una nostra etichetta torna leader della graduatoria a 12 anni di distanza dal precedente successo, nel 2006, con Brunello di Montalcino annata 2001 di Tenuta Nuova di Casanova di Neri.