Lo Champagne fa la parte del leone nei conti di Vranken Pommery, secondo player per importanza nell’ambito della bollicina d’oltralpe. La società di Reims ha presentato i conti del primo semestre 2018, chiuso con un aumento del 6,3% nelle vendite per marchi del gruppo, mentre il risultato totale si chiude in negativo ma ciò è dovuto esclusivamente al rinvio al secondo semestre del conteggio delle vendite interprofessionali.
Ragionando per marchi, le vendite sono state pari a 92,5 milioni di euro contro gli 87 milioni del primo semestre 2017. Di questi, 76,4 milioni sono legati al business dello Champagne (+4,2%), 6 milioni ai vini di Provenza e di Camargue (+21%) e 10 agli altri vini prodotti dal gruppo (+15%).
Per la prima volta, comunica Vranken Pommery, il peso delle filiali situate nelle aree strategiche per la vendita di Champagne e vini, e tra queste anche la filiale aperta dieci anni fa in Italia, ha superato in termini di fatturato quello della sede francese. Così, nella prima parte dell’anno, le vendite estere hanno rappresentato il 51,2% del totale, pur in presenza di una crescita anche in patria. “I nuovi prodotti Brut Nature di Vranken, Royal Blue Sky on ice e Blanc de Blancs di Pommery partecipano largamente a questo dinamismo”, afferma il gruppo in una nota. I vini del momento però sono quelli di Provenza e Camargue, particolarmente richiesti dal mercato americano. E Vranken Pommery annuncia che le bollicine brut e rosè di Camargue etichettate Brut de France saranno lanciate dal prossimo settembre in tutti i Paesi europei.
“Il Gruppo VPM, che possiede e gestisce oltre 2.500 ettari di vigneti, dispone di tutte le risorse necessarie per orientare le vendite delle proprie Maison, Domaine e Châteaux verso uno sviluppo aziendale significativo”, conclude Vranken Pommery.