Per Donatella Cinelli Colombini, il vino rappresenta il perno di un sistema che comprende anche ospitalità e retail d’alto artigianato. La produttrice di Montalcino, che controlla le aziende Casato Prime Donne nella città del Brunello e Fattoria del Colle a Trequanda (val d’Orcia), è stata l’antesignana dell’accoglienza in cantina, avendo peraltro ideato nel 1993 quella che è tuttora la principale iniziativa nazionale dell’incoming ovvero Cantine Aperte, ed essendo stata la fondatrice del Movimento Turismo del Vino. Oggi la sua attività vitivinicola le garantisce una produzione di 160 mila bottiglie l’anno per un fatturato di circa 1,5 milioni di euro, a cui si aggiungono i 600 mila euro dell’attività agrituristica di Fattoria del Colle, dove ha creato una struttura con un centinaio di posti letto, vinoterapia e scuola di cucina, e i 450 mila euro incassati dai due negozi di prodotti fatti a mano in Toscana aperti a Siena e Bagno Vignoni, col brand Toscana Lovers, che dovrebbero diventare tre già da quest’anno se dovesse andare in porto il progetto di una nuova apertura a Cortona, nell’aretino.
“Le nostre cantine – spiega a Pambianco Wine la ‘signora del Brunello’ – sono state costruite per ricevere sia uva che turisti. L’enoturismo in Italia è una grandissima opportunità e sta crescendo, nonostante un’organizzazione pubblica del tutto inefficiente. I produttori stanno facendo certamente più di quanto non si stia muovendo la parte pubblica e se non diamo la possibilità ai turisti di arrivare in Italia, visto che l’aeroporto di Marbella riceve dalla Germania più voli di quanti la Sicilia intera ne riceva da tutta Europa, è inutile che poi si facciano le cantine attrezzate per il turismo”. Ciononostante, la vendita diretta incide ormai per il 15% del fatturato complessivo delle aziende di Cinelli Colombini ed è di poco inferiore al giro d’affari legato al mercato italiano extra azienda, mentre dall’export dipende oltre il 60% del giro d’affari.
I principali investimenti in cantiere riguardano l’ampliamento delle cantine, con la costruzione di uno spazio sotterraneo da 450 metri quadrati alla Fattoria del Colle che verrà utilizzato per allungare i tempi di affinamento in vetro per mettere le bottiglie in commercio nelle condizioni ideali e a un prezzo più elevato, e la valorizzazione di vitigni autoctoni rari come il senese ‘foglia tonda’ con il quale viene prodotto il vino Cenerentola doc Orcia. “Lo produrremo solo nelle migliori vendemmie, usando tonneau di primo passaggio e un uovo in cemento nudo. Contiamo di presentarlo nel 2018”, conclude la produttrice.