Nei primi tre mesi dell’anno, l’export di vino italiano è aumentato del 7,6% in quantità principalmente grazie alla performance degli spumanti. Il corrispettivo in valore, secondo il calcolo di Ismea per l’Osservatorio del vino, è cresciuto dell’8% per un totale di 1,3 miliardi di euro. L’incremento del fatturato è dunque leggermente superiore a quello dei volumi, ma l’Osservatorio evidenzia la situazione di stasi nel prezzo medio a bottiglia.
Va meglio extra Ue, dove l’aumento in volumi è del 9% ma quello dell’export, pur andando a doppia cifra, non supera comunque il +10 percento. In termini di quote, i Paesi terzi rappresentano il 34% delle esportazioni a volume ed il 51% a valore, grazie innanzitutto agli Usa.
In evidenza, tra le categorie di prodotto, la nuova grande performance degli spumanti a denominazione, che ottengono un +12% a volume e un +16% a valore, per un totale esportato di 229 milioni di euro. Il Prosecco da solo rappresenta il 65% delle esportazioni complessive degli spumanti Dop, con un controvalore di 150 milioni di euro.
L’Osservatorio invita il ministero delle Politiche agricole a rendere disponibili alle imprese i fondi Ocm per la promozione verso i Paesi terzi, consentendo così investimenti per oltre 200 milioni di euro che aiuterebbero il sistema vino italiano a valorizzare i propri prodotti nei Paesi extra comunitari.