Veronafiere apre una sede permanente a Shanghai, nello stesso edificio nel quale operano il Consolato italiano e l’Ice della capitale economica cinese. “Un’apertura – ha affermato l’ambasciatore d’Italia in Cina, Ettore Sequi – che consente al sistema Italia di presentarsi unito, con autorevolezza e credibilità”
La società fieristica presieduta da Maurizio Danese e diretta da Giovanni Mantovani rafforza così la propria presenza in Cina per sostenere i suoi brand strategici della filiera Italia nei comparti del vino (Vinitaly), marmo (Marmomac) e construction, agritech (Fieragricola). “Sono oltre 5mila gli operatori cinesi presenti a Marmomac, Vinitaly e Fieragricola in un percorso di internazionalizzazione multipolare”, ha affermato Danese. “L’obiettivo è favorire il business attraverso un’azione e una presenza assidue e costanti”.
Veronafiere ha maturato una ventennale esperienza in Cina. “Oggi è un mercato da 1.600 miliardi di euro, cifra destinata a crescere in virtù delle aperture del Governo cinese”, ha aggiunto il direttore generale Mantovani. “Una opportunità che deve essere accolta con responsabilità anche dal nostro Paese, che oggi è solo il 22° fornitore di Pechino, con un valore di 18 miliardi di euro nel 2017”. Proprio nei giorni scorsi, Veronafiere con i suoi brand Vinitaly e Sol&Agrifood ha gestito il Padiglione Italia all’International Wine & Spirits Fair di Hong Kong, con più di cento aziende vinicole italiane presenti su un’area di 800 metri quadrati.