Vinitaly Special Edition ha chiuso i battenti della sua sessione straordinaria intascando la soddisfazione di organizzatori e operatori. Nata per rispondere alle sollecitazioni del settore, dopo due anni consecutivi di assenza della principale fiera del vino italiano, la manifestazione ha coinvolto oltre 12mila operatori professionali, più di 2.500 buyer (circa il 22% del totale) e 60 nazioni rappresentate, oltre 400 aziende espositrici (nel 2019 erano 4.600) lungo tre padiglioni occupati. “Un risultato al di sopra delle nostre aspettative”, ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese. “Aziende, consorzi, associazioni agricole e di filiera e operatori hanno premiato il progetto di questa iniziativa business che ha registrato un elevato tasso di contatti e di vendite, oltre a un indice di soddisfazione unanime”.
Una soddisfazione che la redazione di PambiancoWine&Food ha percepito in diverse aziende. Le sensazioni degli espositori erano alquanto uniformate sul fatto che la qualità degli incontri abbia compensato il numero drasticamente ridotto di presenze rispetto alle scorse edizioni, con la percepita assenza di buyer americani. L’ingresso alla manifestazione era infatti strettamente riservato agli addetti al settore, senza possibilità di accesso per il pubblico.
Per quanto riguarda la mappa dei Paesi presenti a questa speciale edizione di Vinitaly, Europa (con i Paesi del Nord, Germania e Franca in testa), Russia, Stati Uniti e Canada hanno guidato la domanda di vino italiano in fiera, seguiti da Est Europa (Romania, Ucraina, Polonia, Bielorussia, Bulgaria e Repubblica Ceca), Regno Unito e Cina, che ha fatto il suo ritorno proprio a Verona.
“Una geografia perfettamente allineata con i dati di crescita registrati sui mercati internazionali che, nei primi 7 mesi di quest’anno, hanno rilevato complessivamente un rimbalzo del 15% sullo stesso periodo dell’anno scorso”, ha commentato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere . “Abbiamo mantenuto l’impegno dichiarato, ossia di una special edition altamente qualificata, grazie anche al supporto di Ice-Agenzia – ha proseguito Mantovani – con operatori esteri provenienti proprio dalle aree in cui il vino italiano sta crescendo in maniera significativa”.
Ora “puntiamo al 2022, per realizzare un grande 54° Vinitaly”.