Un patto tra fiere per essere più forti a livello internazionale nel mondo wine and food. Si può riassumere così la costituzione di Vpe, newco creata tra Veronafiere e Fiere di Parma, che hanno rispettivamente in Vinitaly e Cibus le rispettive manifestazioni di riferimento. Messe assieme, le due società rappresenterebbero il secondo polo fieristico nazionale per fatturato con 127 milioni di euro di cui 88 generati da Verona, che oltre al vino può contare su altri brand fieristici rilevanti come Fieragricola e Fieracavalli, e 39 da Parma. Tuttavia, a differenza di quanto avvenuto tra Rimini e Vicenza con la nascita di Italian Exhibition Group, qui non si tratta di una fusione quanto piuttosto di una partnership per l’agroalimentare il cui primo frutto è la nascita di un nuovo brand fieristico, Wi.Bev, dedicato al settore delle tecnologie per il wine&beverage.
La presentazione ufficiale di Vpe è avvenuta a Verona durante wine2wine, piattaforma di aggiornamento, formazione e networking di Vinitaly-Veronafiere. Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, ha sottolineato come la costituzione della newco sia in linea con il piano industriale di sviluppo della società fieristica scaligera trasformata in spa. “La nuova società – ha commentato Danese – è funzionale a due realtà che rappresentano con le rispettive rassegne settori portanti del made in Italy, sia in termini di valore dell’export, sia di immagine del sistema paese. Al contempo, questo accordo rafforza la competitività dell’interno sistema fieristico italiano come leva per il business dei propri clienti, che sono in primis piccole e medie aziende e grandi gruppi industriali”.
Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma, ha evidenziato da parte sua la piena rispondenza dell’intesa tra fiere con gli obiettivi del governo di un unione di risorse tra i player fieristici per la promozione dell’agroalimentare italiano. “L’accordo – ha rimarcato Auricchio – va incontro alle esigenze di internazionalizzazione delle imprese del settore”.
La società costituita è suddivisa in quote paritetiche tra Verona e Parma, tramite il versamento di un capitale iniziale di 100 mila euro. “Il piano industriale di Wi.Bev – ha affermato il direttore di Veronafiere, Giovanni Mantovani – prevede il raggiungimento di un obiettivo minimo fissato nel primo anno tra 800 mila e un milione di euro di ricavi, per arrivare poi a tre milioni entro il quadriennio. Non nascondiamo l’intenzione di effettuare acquisizioni sui mercati internazionali”. Da parte di Parma, il piano industriale delle attività promozionali estere per Cibus prevede investimenti per complessivi 4,5 milioni di euro e tutte queste attività passeranno tramite la società Vpe. Sul fronte della promozione estera, le prime azioni di Vpe saranno l’acquisizione di una quota significativa di un player fieristico, operante in Europa e Nord America, del settore food&beverage, e lo sviluppo di un format Cibus&Vinitaly per nuove iniziative fieristiche o collaterali ad eventi consolidati.
“Questa newco – ha commentato Michele Scannavini, presidente di agenzia Ice, intervenendo alla presentazione – è un perfetto esempio di integrazione di due tra i maggiori campioni che abbiamo in Italia nel settore wine&food. Si tratta, inoltre, di un’azione coerente con la strategia del Piano per la promozione straordinaria del made in Italy con cui il Governo negli ultimi tre anni ha supportato il rafforzamento delle nostre fiere all’estero con 90 milioni di finanziamenti”.