L’Abruzzo cresce, trainato dai mercati tradizionali dell’export vinicolo. I dati del commercio estero elaborati da Istat evidenziano per il territorio regionale una progressione in valore superiore alla media nazionale, pari al 3,4%, mentre per i vini abruzzesi il tasso di crescita arriva al +4,5% superando i 130 milioni di euro nei primi nove mesi. E il settore vitinicolo rappresenta oggi la quota di mercato principale sull’intero export alimentare abruzzese, con oltre il 30% del fatturato regionale (175 su 505 milioni di euro su base annua).
I mercati tradizionali restano il punto di riferimento dell’export abruzzese. In particolare, la Germania nel 2017 ha fatto registrare oltre 32 milioni di euro di fatturato, davanti agli Stati Uniti con circa 25 milioni di euro per poi proseguire con Canada, Svizzera e Gran Bretagna. La tendenza si è confermata nei primi nove mesi del 2018 con ottime performance in Europa: Regno Unito +34%, Paesi Bassi + 21%, Svezia +21%, Belgio + 9%, Germania +4%. Segnali molto incoraggianti anche dall’Asia con un +4,94% e quasi 12 milioni di euro di fatturato, tra cui spiccano la Cina con +22% e il Vietnam con + 5% e oltre il milione di euro di fatturato.
L’offerta è dominata dai vini rossi. Il Montepulciano d’Abruzzo doc rappresenta oltre il 70% del totale dei vini a denominazione prodotti in Abruzzo con un volume di imbottigliato pari a circa 100 milioni di bottiglie. L’Abruzzo è la quinta regione in termini di produzione di vino con oltre 3,2 milioni di ettolitri all’anno prodotti e la provincia di Chieti è tra le prime tre provincie italiane.
Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo conta circa 200 aziende associate per 5 doc tutelate, tra cui appunto la denominazione Montepulciano d’Abruzzo che ha celebrato quest’anno il mezzo secolo dalla fondazione.