Villa Sandi chiude un 2021 da record e guarda al 2022 con altrettanta fiducia. Per l’azienda trevigiana, leader nella produzione di vini e di Prosecco Docg e Doc in Veneto e in Friuli, l’ultimo bilancio si è chiuso con un fatturato di 121 milioni di euro, ovvero il 33% in più rispetto ai 91,5 milioni di euro fissati dall’esercizio precedente. Risultato che, va da sé, si confronta con un 2020 frenato dall’emergenza sanitaria ma che comunque esprime una crescita importante anche rispetto agli ultimi due rendiconti pre-pandemici: del +28% rispetto ai 94 milioni di euro del 2019 e del +30% sui 93 milioni di euro del 2018.
A sostenere il ritmo di crescita, ha spiegato a Pambianco Wine&Food Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi: “Sono stati tutti i mercati, che hanno riposto bene anche se chiaramente non tutti nella stessa misura”. Un volume, forte di circa 29milioni di bottiglie vendute, che “ha giovato della programmazione degli anni scorsi, quando abbiamo cambiato importatori e rafforzato la nostra presenza, laddove serviva, con partner più importanti”. Tra i mercati più performanti, ha sottolineato Moretti Polegato, “siamo particolarmente soddisfatti di quanto ottenuto in Gran Bretagna, Germania e Francia, ma altrettanto soddisfacente è stato il risultato Oltreoceano, dove gli Stati Uniti sono diventati il primo mercato estero di presidio”. E infatti è proprio oltre confine che il Gruppo Villa Sandi raccoglie i risultati più significativi, partendo da una presenza in oltre 120 paesi per un valore sul totale di circa il 70%.
Mentre in termini di canali distributivi, “siamo una realtà multicanale dove i maggiori volumi arrivano naturalmente dalla grande distribuzione, anche perché sono aumentati i consumi domestici, però vediamo con interesse come il canale dell’online sta iniziando a essere significativo”. Il tutto con una marginalità che il presidente indica “nella media del settore e che ci da la possibilità di investire”.
E così, guardando al futuro, Villa Sandi, che poggia le basi su oltre 200 ettari che spaziano dalle vigne storiche di Valdobbiadene fino ai cru del Cartizze, guarda a un futuro dove “si valuteranno acquisizioni di aziende che abbiano un marchio ma una bassa forza commerciale, e soprattutto che siano italiane, indipendentemente dalla regioni, perché il vino italiano è un’eccellenza dal futuro sicuro”. Ma non solo, perché investire, come ha spiegato Giancarlo Moretti Polegato, “significa farlo in tutti i comparti, e con maggiore riguardo nella sostenibilità, dove a esempio abbiamo intenzione di aumentare la nostra produzione di energia fotovoltaica”.
Nel frattempo, dall’appena iniziato 2022, il numero uno di Villa Sandi, l’attesa è che sia “salvo imprevisti esterni e da noi incontrollabili, la continuazione del percorso avuto nel 2021”.