Il 2017 è un anno importante per i vini delle Marche. Si celebrano infatti i cinquant’anni delle doc Rosso Conero e Verdicchio di Matelica, due delle più rinomate denominazioni della regione, con un programma di appuntamenti che prevede, tra gli altri, un concerto di Stefano Bollani allo Sferisterio di Macerata, sei concerti esclusivi in vigna e l’edizione jesina di Collisioni con le tappe di Camerano e Matelica. La presentazione delle iniziative è stata lanciata a Vinitaly dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), diretto da Alberto Mazzoni, che sottolinea a Pambianco Wine i risultati economici del comparto.
Sono 14 mila le aziende viticole operanti nelle Marche, per una superficie complessiva di 17 mila ettari e una produzione totale di 980 mila ettolitri di cui il 60% è trasformato in prodotto a denominazione controllata, il 35% in igt e il 5% in vino da tavola. Il fatturato complessivo del comparto wine è pari a 140 milioni di euro, di cui 50 milioni derivano dall’export con Usa, Giappone, Canada e Unione Europea (Germania, Norvegia, Gran Bretagna, Belgio e Olanda) quali principali mercati di destinazione. Il 2016 ha confermato il trend di crescita degli anni precedenti, con una media compresa annualmente tra il +2 e +4 percento.
Il vino di punta dell’offerta marchigiana è il Verdicchio, con una produzione complessiva di 100 milioni di bottiglie, ed è un vino che si presta particolarmente alla spumantizzazione, trend in forte crescita anche nelle Marche. “Abbiamo permesso a tutte le doc di lanciare la loro tipologia nella spumantistica, che oggi vale circa 40 milioni di euro per una produzione totale di 14 milioni di bottiglie, perlopiù spumantizzate con metodo Charmat-Martinotti”, commenta Mazzoni.
Gli obiettivi del sistema-vino delle Marche si fondano sul rilancio del mercato interno perché, afferma il direttore dell’Istituto, “non può essere più considerato un mercato di secondo livello ed è fondamentale esser forti in Italia per poi poter affrontare l’estero. Dobbiamo ripartire dal territorio, che significa vino, cibo, cultura, storia, tradizione e tutto il nostro saper fare”.