Formula nuova per un appuntamento ormai consolidato e di importanza mondiale. La decima edizione del Salone del Gusto (Torino 22-26 settembre), da quest’anno ribattezzato Terra Madre Salone del Gusto (per sottolineare la centralità delle Comunità del cibo), arriva in concomitanza con le celebrazioni del ventennale della manifestazione, nata nel 1996, e del trentennale di Slow Food, fondata nel 1986 da Carlo ‘Carlin’ Petrini. Per la prima volta nella sua storia, l’evento esce dal centro fiere del Lingotto per spostarsi nel centro storico di Torino, per soddisfare una duplice esigenza: quella economica, legata alla fruibilità collettiva (senza pagamento di costi d’ingresso, salvo alcune specifiche attività) e al risparmio dei costi necessari per l’utilizzo della location, e quella di un maggior coinvolgimento della città.
I numeri prevedono la presenza di 800 espositori provenienti da cento Paesi, la partecipazione di cinquemila delegati della rete di Terra Madre, di 180 presidi Slow Food italiani e di 150 internazionali. L’offerta è composta da un’enoteca con 900 etichette in degustazione, da 128 appuntamenti su prenotazione, oltre 40 chef e più di 300 produttori coinvolti negli appuntamenti. Il cuore pulsante di Terra Madre Salone del Gusto sarà il parco del Valentino, che ospiterà stand e bancarelle con i prodotti enogastronomici, ma le occasioni di incontro saranno replicate anche nelle arterie principali del centro sabaudo (via Roma, piazza San Carlo, cortile di Palazzo Reale, teatro Carignano) e in alcuni quartieri come quello multietnico di San Salvario, che ospiterà Enjoy San Salvario.
“Quello che vogliamo – afferma il presidente di Slow Food Italia, Gaetano Pascale – è parlare a un pubblico sempre più ampio. Ecco perciò il significato di uscire, andando fisicamente e simbolicamente verso le persone. Un altro obiettivo è che la città si senta partecipe e che Terra Madre Salone del Gusto sia un’occasione, con ricadute sull’economia locale e sul territorio”.