Bisol cerca investitori per completare il suo progetto Venissa. Il “sogno” di Gianluca Bisol, produttore di Prosecco docg (oggi l’azienda fa parte del gruppo Lunelli) che ha investito nella laguna di Venezia riportando in auge la viticoltura e inserendo la produzione di vino in un progetto più articolato di agricoltura e hospitality, ha bisogno di risorse per aggiungere alcuni tasselli a un puzzle che ha dimostrato dinamismo e capacità di generare utili: si parla di 1,5 milioni di ricavi a fine 2017, con un incremento del 40% rispetto al 2016, e di una percentuale del 18% di ebitda su fatturato.
“I nostri principali obiettivi sono il potenziamento della coltivazione di uve nelle isole lagunari e la costruzione di una cantina a Mazzorbo”, afferma Matteo Bisol, figlio di Gianluca e responsabile del progetto che oggi si compone di azienda agricola, ristorante stellato Michelin e hotellerie. Avviato nel 2007 a seguito di un contratto d’affitto a lungo termine con il Comune di Venezia, proprietario dell’area di Mazzorbo (isoletta adiacente a Burano) abbandonata e incolta dal 1966, anno dell’alluvione che sommerse l’isola distruggendo i vigneti esistenti, il progetto Venissa è decollato a partire dal 2010, prima annata dei vino ottenuti dal recupero di un vitigno autoctono. Si tratta in pratica dell’unico vino di Venezia e questa unicità ha permesso a Bisol di posizionarsi molto in alto, vendendo il prodotto a partire da 140 euro a bottiglia e con picchi di 800-900 euro per le prime annate. Alla produzione di vino e alla ristorazione si è aggiunta poi l’operazione albergo diffuso, a seguito dell’acquisizione di alcuni immobili nell’isola di Burano, nota per le sue case colorate e per la lavorazione dei merletti.
“Oggi – afferma Matteo Bisol – il 60% del fatturato dipende dalla ristorazione, il 20% dal vino e il 20% dall’attività di hotellerie. Abbiamo creato 13 camere in un’isola dove non esistevano alberghi e non c’era modo di soggiornare. E non escludiamo un allargamento ulteriore, forti di un tasso di occupazione del 60% che, se consideriamo anche i mesi invernali, è più che soddisfacente e in crescita”.
Chi è il partner ideale? Bisol non traccia l’identikit e si dice disponibile a valutare sia un ingresso con acquisizione di quote sia attraverso l’aumento di capitale. “Vedendo la risposta del mercato e la potenzialità dei prodotti, vorremmo fare un passo ulteriore e ci sono alcune discussioni in corso per portare Venissa a un livello imprenditoriale tale da arrivare alla completezza del sogno di mio padre: altri vigneti, cantina in Laguna, ulteriori camere a Burano”.