Nel 2016, il Veneto ha aumentato del 9,1% l’export dei propri vini, consolidando la leadership tra le regioni italiane che vendono di più all’estero e superando i due miliardi di ricavi dalle vendite oltreconfine su un totale di 5,5 miliardi di euro. Lo sostiene l’agenzia regionale Veneto Agricoltura.
A far da traino, come immaginabile, è la categoria degli spumanti, che ha aumentato in un solo anno del 17,9% le quantità e del 25,1 il fatturato. In lieve flessione (-1,4%) il quantitativo esportato dei vini “fermi”, che però ottengono un aumento in valore (+1,1%) per effetto della crescita del prezzo al litro, da 3,05 a 3,13 euro/kg (+2,6%).
Il 56% delle esportazioni complessive è concentrato in tre Paesi: Regno Unito, Stati Uniti e Germania. Il ruolo di top performer spetta al mercato britannico, che lo scorso anno ha aumentato del 17,7% gli acquisti di vini veneti e del 32,3% nella categoria spumanti, dove si è registrato il sorpasso del Prosecco sullo Champagne anche in termini di valore, dopo quello in quantità già ottenuto nel passato. Tra le altre destinazioni si registra una discreta crescita di Paesi Bassi, Austria, Francia, Polonia e Belgio, mentre calano le esportazione verso Norvegia (-5,7%) e Giappone (-9,5%).
Dal 2009, anno di introduzione delle denominazioni del Prosecco Doc e Docg, le esportazioni sono quasi triplicate sia in termini quantitativi che di valore, mentre il prezzo medio ha avuto un andamento alquanto altalenante ed è cresciuto solo dello +0,7%, indice di una strategia aggressiva di penetrazione dei mercati internazionali basata su una politica di contenimento dei prezzi.
Per il primo trimestre 2017, l’analisi dell’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario evidenzia che, sulla base di un fatturato nazionale prossimo ai 470 milioni di euro, le esportazioni di vino del Veneto salgono del +7,9% sul 2016.