“Questo progetto è un’occasione di sviluppo per il territorio”. Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol, ha commentato così l’investimento effettuato dalla società assicurativa con sede a Bologna per il restauro dei Bagni di Petriolo, terme situate tra Siena e Grosseto e risalenti al XIV° secolo, finanziato attraverso UnipolSai per un valore complessivo di 4 milioni di euro. I lavori saranno portati a termine in tre anni con il coordinamento di Italia Nostra e determineranno il recupero di tre torri, della porta e della cinta muraria del Quattrocento. Inoltre saranno restaurate la locanda, le vasche termali, la chiesetta ed è previsto il recupero dell’area boschiva circostante. Il primo lotto (locanda, torre nord, mura est e parte delle mura nord) sarà ultimato in 14 mesi.
“Non è un’operazione filantropica”, ha precisato Stefanini, e in effetti Unipol trarrà dei benefici indiretti da quest’operazione, essendo presente in loco con la struttura a 5 stelle Petriolo Spa Resort, appartenente alla catena alberghiera Atahotels. Dal 2017, a seguito dell’acquisizione di Una Hotels & Resorts, il gruppo assicurativo ha creato il primo polo alberghiero italiano con 40 strutture e oltre cinquemila camere. “Unipol avrà un ritorno economico importante, e al tempo stesso ci sarà un ritorno sociale per un contesto locale che ci interessava valorizzare. Avere con noi Italia Nostra, con tutte le sue competenze, è stato un fattore abilitante”.
L’operazione è stata presentata venerdì 22 giugno a Firenze, presso la sede del Consiglio regionale della Toscana, con la partecipazione di Regione Toscana, Italia Nostra, Università di Firenze e Soprintendenza di Siena. “Quando la vegetazione stava per inghiottire il sito dell’antica Petriolo e divorarne persino il ricordo – ha spiegato Oreste Rutigliano, presidente di Italia Nostra – abbiamo iniziato a cercare un modo per salvaguardare e recuperare questo luogo da sempre molto amato e frequentato dai turisti. Con questo intervento vengono restituite alla collettività, nel pieno rispetto della storicità dei luoghi, le imponenti vestigia edificate tra il 1200 e il 1400 per ospitare papi, granduchi e capitani di ventura”. Rutigliano ha evidenziato la novità dell’operazione, portata avanti da un’associazione interessata alla tutela dei beni culturali minori e da un soggetto economico privato solido e radicato nel territorio, “capaci di declinare la sussidiarietà in modo nuovo e incisivo.”
Quanto al ritorno sociale dell’investimento, Unipol ha tentato una valutazione in maniera scientifica. “Ci aspettiamo uno Sroi, ossia un ritorno sociale sull’investimento, di gran lunga superiore a due. Questo vuol dire che, per ogni euro che investiremo, ne determineremo più di due di impatto sul territorio”, ha concluso Stefanini.