Pioggia di investimenti su Vivino, la app/scanner americana (ma di fondazione danese) che offre informazioni e punteggi degli utenti sui vini degustati e che conta già 13 milioni di user, i quali hanno contribuito a creare la più grande wine library mondiale concorrenziale rispetto alle guide. Il mondo della finanza crede nelle potenzialità di crescita indicate dalla società, che punta a raggiungere i 25 milioni di utenti entro fine anno e i 50 milioni entro il 2017, e per sostenerne gli obiettivi ha raccolto 25 milioni di dollari da un secondo round di finanziamento (“B Series”) effettuato da SCP Neptune International, dietro cui c’è il ceo di Moet Hennessy, Christophe Navarre, che entra nel board dell’azienda con base a San Francisco con il ruolo di direttore non esecutivo. Tali risorse saranno utilizzate da Vivino per le azioni di marketing in sei dei principali mercati evoluti di consumo: Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Spagna e Belgio. “La nostra mission – ha commentato l’amministratore delegato di Vivino, Heini Zachariassen – consiste nell’aiutare le persone in tutto il mondo a scoprire grandi vini e tale obiettivo comporta una richiesta di risorse significative da parte di coloro che si occupano di vino e di tecnologia. Grazie all’investimento incredibile da parte di Christophe Navarre, siamo ancora più pronti a muoverci in questa direzione”. Considerando anche l’investimento “Series A” risalente al 2013, sono oltre 37 milioni i dollari versati dagli investitori nelle casse di Vivino dalla sua fondazione, che risale al 2010. Tra gli investitori che hanno creduto nella app “democratica” del vino compaiono anche il cofondatore di Skype, Janus Friis, e i fondi Seed Capital Denmark e Balderton Capital. Un altro colpo messo a segno dagli amministratori della app è la collaborazione con Karen MacNeil, autrice del bestseller The Wine Bible, diventata consulente editoriale e sviluppatrice di contenuti per il sito.