Tormaresca punta su rosé e ristorazione. La realtà pugliese della famiglia Antinori, che si compone della Tenuta Bocca di Lupo nella doc Castel del Monte, Masseria Maìme nella zona del Salento e Tenuta Carrubo nella doc di Manduria, si prepara infatti a inaugurare il suo primo bistrot, che troverà casa a Milano. Locato al civico 79 di Corso Garibaldi, Tormaresca Vino e Cucina, salvo imprevisti legati alla pandemia, dovrebbe aprire le sue porte già a giugno, disporrà di circa 60 coperti e di un dehors, e farà cucina di ispirazione pugliese. E, come spiegato a Pambianco Wine&Food da Vito Palumbo, brand manager di Tormaresca, questo “potrebbe potenzialmente essere il primo di una serie in giro per il mondo”. In termini di hospitality, Tormaresca conta Tenuta Bocca di Lupo, dove vengono organizzate visite, degustazioni, eventi e pranzi.
Proprio nella location milanese, tra l’altro, verrà presentato Furia di Calafuria, il nuovo rosé di casa Tormaresca lanciato proprio la scorsa settimana. Furia, come spiegato da Palumbo, “è superiore in termini di posizionamento rispetto a Calafuria. Per fare un esempio, lo si trova a scaffale a circa 25 euro, con un packaging unico e d’impatto e una distribuzione attenta e di qualità”. L’intenzione “era quella di creare un rosé d’eccellenza assoluta, sia per gli amanti del Calafuria sia per far ‘ricredere’ quelli che bevono solo Provenza”. Furia rappresenta inoltre una nicchia, in quanto ne sono state prodotte ‘appena’ 20 mila bottiglie su un potenziale produttivo che dovrebbe arrivare a quota 100 mila in 3/4 anni. “Secondo noi, infatti, vista la sua versatilità che lo colloca a metà tra una bollicina e un vino fermo, il rosé è il vino del futuro”.
Per quanto riguarda il 2020, “è stato un anno straordinario in quanto abbiamo registrato una crescita in Italia pari al 10% che ci ha permesso di arrivare a sfiorare i 6,5 milioni di euro nel Paese”. Alla base di questo incremento “c’è il successo del nostro rosé Calafuria che ci ha permesso di trainare le vendite, soprattutto grazie alla forte domanda in Puglia”. L’Italia è infatti il principale mercato di Calafuria, mentre all’estero a spingere le vendite ci sono Giappone, Svizzera, Germania e Stati Uniti. “Proprio in quest’ultimo Paese abbiamo stretto un accordo con Kroger per ampliare la distribuzione”, ha concluso Palumbo.