Ricavi in crescita, una nuova partnership e una quota in aumento in Valpolicella. Terre Cevico chiude l’esercizio 2020-2021 con diverse novità positive, tra cui un fatturato aggregato di 164,3 milioni di euro, in aumento del 3,22%, su cui l’export ha inciso per il 38% del totale, stabile a 52 milioni. A questi risultati ha contribuito inoltre il vino biologico, il cui fatturato è aumentato del 37%, con performance in crescita sia nei Paesi asiatici che in Nord ed Est Europa. La linea commerciale ‘b.IO’, distribuita in Italia in gdo, prosegue il trend positivo di vendita e segna +7,75% nell’esercizio.
Il plusvalore riconosciuto ai soci ammonta a 6,4 milioni di euro (+12,9%), mentre il patrimonio netto cresce a 73,9 milioni di euro (+2,6%). Gli investimenti netti dell’esercizio chiuso al 31 luglio 2021 ammontano a 2,56 milioni, parte del piano di sviluppo industriale per il periodo 2020-2024 che riguardano soprattutto il tema dell’industria 4.0, declinato in interventi come il potenziamento dell’automazione delle aree di stoccaggio, logistica, ampliamento dei serbatoi delle aree di cantina per la messa in rete di tutte le fasi di gestione e produzione delle sedi del gruppo.
Sempre a proposito di bio, nelle scorse settimane Terre Cevico ha annunciato la partnership con Orion Wines, azienda trentina con proprietà anche in Puglia e con cui Cevico collabora da oltre 10 anni, per produzioni orientate ai temi del biologico e della viticoltura sostenibile e la commercializzazione nel mondo.
Terre Cevico ha alla propria base la filiera cooperativa composta da Cantina dei Colli Romagnoli, Le Romagnole, 5 Coop Braccianti e comprende una serie di società controllate, tra cui Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex, Tenuta Masselina, Enoica, Medici Ermete e Montresor, ed altre partecipazioni, tra cui Bolé, Winelife società negli Stati Uniti. Proprio in Montresor, Terre Cevico ha appena acquisito un’ulteriore quota passando dal 50% al 75 per cento.
“Terre Cevico, come tante altre imprese della filiera agroalimentare, non si è mai fermato in questi 19 mesi di pandemia”, spiega il presidente Marco Nannetti. “Abbiamo attraversato mille difficoltà e ci siamo reinventati un modello organizzativo che ha permesso ai nostri soci di non perdere mai il contatto con i mercati nazionali ed internazionali. Oltre a garantire liquidazioni competitive ai soci, abbiamo anche garantito lavoro a oltre 300 collaboratori e non abbiamo mai attuato ammortizzatori sociali come la Cassa Integrazione; anzi è perdurato il trend di consolidamento dei rapporti di lavoro”.