Nove città, quattro continenti, gli stessi vini provati in contemporanea tra le diverse piazze. La prima degustazione globale verticale, First global digital vertical wine tasting, è andata in scena alle 15 di Milano, che corrispondevano alle 9 di New York e alle 21 di Hong Kong: identica la data, mercoledì 14 ottobre, e identiche le annate selezionate. I vini, così come l’idea alla base dell’evento, sono stati forniti da Paolo Panerai, editore e imprenditore del settore con due aziende in Toscana e due in Sicilia: sette annate de I Sodi di San Niccolò, etichetta di punta di Castellare di Castellina (Chianti classico) e sei di BaffoNero, prodotto dalla joint venture italo-francese Rocca di Frassinello (Maremma), avviata con la famiglia Rothschild-Lafite. La tecnologia è di British Telecom, che ha ospitato la degustazione in nove dei suoi Customer Innovation Showcase: erano collegate anche New Delhi, Shanghai, Johannesburg, Madrid, Londra e Monaco di Baviera. “Il vino è un prodotto globale e oggi la tecnologia ci permette di superare i limiti spaziali, osservando in simultanea le reazioni di chi lo degusta nei diversi Paesi”, ha detto Panerai dando il via al tasting e cedendo la parola al suo wine maker Alessandro Cellai. Al di là dei giudizi critici, peraltro allineati nei diversi continenti, appare evidente il significato delle tecnologie nell’ottica di risparmio dei costi e ottimizzazione dei tempi: “si può fare”, evitando complesse organizzazioni di trasferte e limitandosi a consegnare i prodotti. Dopo aver sviluppato una particolare expertise nel mercato verticale del lusso e del fashion, attraverso partnership con marchi come Zegna, Loro Piana e Valentino mirate all’affermazione nei nuovi mercati, BT Italia si concentra ora su un’altra eccellenza del made in Italy, ponendo le basi di quello che definisce il “vino 3.0”, strategia omnichannel per sfruttare le potenzialità del digitale e mirate alle realtà vitivinicole di fascia alta.