Il gruppo dei luxury resort Aman sposa la preparazione washoku, che significa letteralmente ‘armonia del cibo’ ed è alla base della cucina tradizionale giapponese. L’adozione di questa pratica culinaria, che abbraccia l’equilibrio nutrizionale ed estetico nella preparazione dei cibi, ha spinto la società ad avviare la trasformazione dei propri ristoranti lanciando il brand Nama, partendo dal luogo dove tutto ebbe inizio trent’anni fa: Amanpuri, nell’isola tailandese di Phuket.
Il menù proposto da Nama prevede un mix di specie ittiche locali e d’importazione, carne di manzo giapponese Kobe Wagyu grigliata con carbone e servita con sale minerale Moshio, oltre agli immancabili sushi, nigiri sushi e sashimi. La linea di cucina è stabilita dallo chef Keiji Matoba, forte dei suoi 21 anni di esperienza tra Giappone e vari ristoranti contemporanei a livello globale.
Dopo il debutto tailandese, le destinazioni previste per il brand Nama saranno quelle di Amanpulo nelle Filippine, con un’offerta di cucina analoga a quella di Amanpuri, e di Amanjena in Marocco, i cui piatti caratteristici includeranno salmone selvaggio e pollo preparati su un autentico robata grill riscaldato con bincho-tan, il tradizionale carbone giapponese risalente al periodo Edo. Il gruppo Aman prevede di portare la ristorazione a marchio Nama in tutti e 31 i resort aperti a livello globale.
Aman è presente in Europa con tre strutture di cui una, Aman Venice, a Palazzo Papadopoli sul Canal Grande, inaugurata nel 2013 con 24 suite, la cui ristorazione è stata affidata a partire da gennaio ad Andrea Torre nel ruolo di executive chef. Nei menù di Aman Venice compare anche la firma di Davide Oldani, lo chef del D’O fondatore della cucina pop, che dal 2015 opera in veste di creative culinary consultant. Le altre due strutture del gruppo Aman si trovano in Montenegro e nelle Alpi francesi.