Ormai è definito (con ulteriori aggiunte in corso d’opera) il programma di Milano Wine Week, che per la sua terza edizione ha scelto l’hashtag #StrongerThanEver a testimonianza della volontà di superare le complessità imposte dalla gestione di un evento in epoca Covid-19 puntando su tecnologia, innovazione e continuità. Si faranno dunque gli eventi, in piena sicurezza, e ci sarà l’implementazione del digitale per trasformare la crisi in opportunità, collegando sette sedi estere (New York, San Francisco, Miami, Toronto, Shenzhen, Shanghai e Mosca) ai quasi 50 tasting previsti in agenda, che assumono così una dimensione internazionale coinvolgendo alcuni mercati chiave del vino italiano. Una svolta che l’organizzazione di Milano Wine Week 2020 ha gestito grazie alle partnership strette con Iem e Business Strategies.
“La Milano Wine Week di quest’anno – ha commentato il fondatore e presidente Federico Gordini – è il frutto di un grande lavoro di cambiamento, di innovazione e di messa in discussione. Il risultato sarà una manifestazione totalmente adeguata ai nuovi scenari, con delle ovvie differenze rispetto al passato, ma ricca di novità che le permetteranno di crescere anche in questo 2020, dando vita, se possibile, a un evento ancora più grande, importante e internazionale, sia pur nel rispetto delle rigide normative imposte dall’emergenza sanitaria”.
Gli eventi fisici sono quindi in agenda e coinvolgono molte aree di Milano, perché Mww intende costituire un mezzo per la ripartenza e la concretizzazione di questa “nuova normalità” della città. Ci saranno dunque i wine districts, che quest’anno saranno sei, ciascuno abbinato a una denominazione vinicola: Brera con Franciacorta, Eustachi con Oltrepò Pavese, Porta Nuova con il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, Isola con le doc del Friuli Venezia Giulia, Porta Romana con il Lugana e Sempione Arco della Pace con Asti e Moscato d’Asti.
Per gli addetti ai lavori, oltre ai wine tasting gestiti anche in digitale, ci saranno tre momenti di formazione e networking. L’ormai consolidato Wine Business Forum (6 ottobre), realizzato in partnership con BS-Strategies e coordinato da Silvana Ballotta, sarà quest’anno dedicato all’internazionalizzazione in alcuni dei principali mercati dell’export vinicolo italiano. Torna per la seconda edizione il Wine Generation Forum (9 ottobre), realizzato in collaborazione con Agivi (Associazione dei Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani) e dedicato ai “millennials” che lavorano nel settore vinicolo. La novità 2020 è rappresentata da Shaping Wine (8 ottobre), realizzato in partnership con Sda Bocconi, che costituirà un momento di riflessione sui trend innovativi e sull’evoluzione degli spazi fisici e virtuali del retail del mondo del vino.
Il programma degli eventi rivolti al pubblico inizia con il brindisi, quest’anno trasformato in flash mob digitale domestico, per il quale sono attese 5mila partecipazioni, di sabato 3 ottobre, organizzato assieme al digital partner Winelivery. E poi ci sono tutte le location partner che organizzeranno i propri eventi. Hanno aderito Eataly Smeraldo, Signorvino, CityLife Shopping District, Santeria, Cantina Urbana, Panini Durini, Un posto a Milano, The Bryan and Barry Building, Wine Mi (tour delle enoteche milanesi) e Come Home (degustazioni e cene organizzate nelle case di host e tematizzate in occasione della Wine Week) per arrivare a Centrale District e Hic Enoteche.
Il programma è completato da un’altra novità. Si tratta del progetto Wine Pairing che, presso il nuovo Babila Building by Guastoni di Corso Venezia, vedrà la partecipazione di alcuni tra i più importanti chef italiani, come Andrea Berton, Daniel Canzian, Alessandro Borghese, Wicky Priyan e Gianluca Fusto, impegnati in altrettanti story-cooking in cui dovranno costruire una propria ricetta a partire da un vino delle aziende e dei consorzi supporter.