Starbucks riorganizza la propria presenza su Milano, complice anche il cambio di abitudini dei consumatori avvenuto nel periodo pandemico. La catena di caffè statunitense ha infatti deciso di chiudere due dei suoi locali milanesi, quelli di via Turati e Porta Romana, con l’idea però di aprirne altri due nell’arco dei prossimi mesi. I dipendenti degli store chiusi sono stati tutti ricollocati, fanno sapere dall’azienda.
In città, Starbucks conta ora sei punti vendita, tra cui la Roastery in piazza Cordusio, a cui si aggiungono gli altri negozi sviluppati con Percassi, partner licenziatario unico per l’Italia. Nella Penisola, Starbucks conta in tutto 15 negozi.
“Come per tutti i rivenditori di store fisici, il Covid-19 ha avuto un impatto nei periodi di chiusura obbligatoria e di limitazione nei servizi”, si legge nello statement dell’azienda. “Continuiamo tuttavia a portare in Italia l’esperienza sicura, familiare e comoda di Starbucks nel lungo periodo e a evolvere i format e le location dei nuovi negozi per rendere ancora migliore l’esperienza dei nostri clienti italiani”.
Tra i nuovi format c’è lo shop in shop, per esempio quello aperto all’interno del megastore Mondadori presso Il Centro di Arese; il Kiosk, come il chiosco presso Il Terrazzo di Torino Porta Nuova; e il Drive Thru, il cui primo punto è stato aperto nella zona di Brescia, dando ai clienti la possibilità di ordinare dalla loro auto.
Lo scorso settembre, Starbucks ha inoltre annunciato l’apertura di 26 store in Italia entro il 2023 tramite Percassi, segno della propria volontà di continuare a scommettere sul mercato italiano. Le nuove aperture riguardano soprattutto il nord e il centro Italia.