Spontini aprirà entro l’anno a Seoul, mentre è probabile il rinvio per le due inaugurazioni previste a Dubai e che si sarebbero dovute effettuare entro l’estate, in vista dell’Expo 2020. Il marchio della pizza alta e soffice “alla milanese” era stato negli ultimi mesi al centro di una serie di rumors per l’ingresso di un potenziale investitore, anch’esso rinviato perché i piani di crescita, con l’emergenza coronavirus, sono stati congelati. Tuttavia, afferma il presidente e ceo Massimo Innocenti in quest’intervista, si tratta solo di un rinvio, perché i programmi in generale non dovrebbero cambiare.
Come state attraversando questo momento?
In Italia abbiamo sospeso tutte le attività e soltanto a partire da questo weekend riapriremo un locale a Milano per il servizio delivery, per raddoppiare probabilmente la prossima settimana. Per ogni pizza prodotta ne sarà destinata una agli operatori sanitari di Humanitas, e poi pensiamo di fare lo stesso per altri ospedali di Milano.
I programmi di apertura come cambieranno?
Avevamo tre aperture in programma per 2020: Lingotto Torino, Segrate e Paderno Dugnano. Le abbiamo sospese fino al 30 settembre, in attesa di capire cosa accadrà. Da qui alla riapertura saremo costretti a ricorrere alla cassa integrazione per i dipendenti.
E all’estero?
In Corea del Sud tutto è pronto per il nostro primo locale. Purtroppo siamo stati costretti a rinviare l’apertura per via dei chilometri di container fermi al porto di Seoul, perché tutte le merci provenienti dall’Europa e destinate alla Cina devono passare per i controlli attraverso questo scalo. E noi abbiamo tutti i prodotti bloccati: farina, pomodoro, mozzarella… Per fortuna non ci sono problemi di shelf life, essendo a lunga scadenza e stipati in container a temperatura controllata. In questo momento non possiamo prevedere una data di inaugurazione, ma siamo certi di poter aprire nei prossimi mesi il locale a Seoul.
E in Medio Oriente?
Con il nostro partner del Kuwait avremmo dovuto aprire due negozi a Dubai, ma anche a Kuwait City è stato chiuso tutto. Quindi non sappiamo bene quando i due store negli Emirati potranno essere aperti. Questo purtroppo è il 2020: un anno da non considerare.
Guardando al passato, com’è stato il 2019?
Abbiamo chiuso a 27 milioni di euro, in linea con il 2018.
E ora?
Ci siamo dati 180 giorni di tempo per ripartire con una certa normalità. Primavera ed estate le consideriamo perse, e se è vero che il virus dovrebbe indebolirsi con il caldo estivo, speriamo di poter ricominciare la marcia a partire da settembre. Avevamo poi deciso di far entrare un socio forte, per un grande sviluppo, ma anche quello lo rinviamo al 2021, un po’ come i campionati europei di calcio.