Nel 2022 i comparti di vino, spirits e aceti in Italia hanno registrato 20,6 miliardi di euro di fatturato e, con un export di circa 10 miliardi di euro, hanno rappresentato il 21% delle esportazioni complessive del food & beverage del Belpaese, secondo i dati riportati da Nomisma e Federvini in occasione dell’Assemblea Generale di Federvini.
Nello specifico, lo scorso anno gli spirits hanno raggiunto ricavi per 5 miliardi di euro, con una quota export pari a 1,7 miliardi (+25 per cento). A trainare le vendite all’estero sono stati liquori e amari con 530 milioni di euro (+20%), che hanno registrato una crescita particolarmente significativa, in termini sia di valori sia di volumi, nei Paesi Bassi che, pur pesando solo per il 5% nelle vendite, hanno registrato rispettivamente +57% e +39% rispetto al 2021.
La grappa, invece, ha realizzato +16% a 60 milioni di euro, complice soprattutto la Germania che assorbe il 59% del totale export. Seguono, in termini di market share della grappa, Svizzera (14%), Austria (5%) e, a pari merito, Canada e Usa (3%) che hanno inoltre segnato un + 13% e +31 per cento.
Il vino ha toccato un export di 8 miliardi (+12%), complice le performance di Uk (+46,5%) e Giappone (+25%). Gli Stati Uniti, con circa 2 miliardi di euro (+15,6%), si confermano il mercato leader per le importazioni.
In uno scenario in cui la ripresa economica italiana rallenta, il fuori casa, con un valore in crescita del 33% a 93 miliardi di euro (85 miliardi nel 2019), spinge la crescita del beverage. La migliore performance in termini di crescita percentuale è quella degli spiriti lisci (+88%), seguiti da cocktail alcolici (+32%), poi amari e dopo pasto (+24%), vino (+24%) e bollicine (21%).
Tra pranzi, cene, aperitivi in locali, sono state 1,47 miliardi (+28%) le consumazioni di vini e spiriti in Italia nell’anno, di cui circa 800 milioni sono relative a vini (40%) e spumanti (15%). La performance più significativa per il vino si registra in occasione dell’aperitivo serale ma i maggior contributi alla crescita arrivano da pranzo e cena in ristoranti di fascia medio-alta.
Riguardo le vendite in Gdo, nel 2022, il totale comparto degli spirits ha registrato una leggera contrazione pari allo 0,6 per cento. Entrando nel dettaglio, tuttavia, è emersa una tendenza positiva per la categoria distillati e acquaviti con un +0,7% al contrario degli amari, che mostrano un rallentamento pari a -4,8%, e dei liquori dolci con -5,6 per cento.
Si intravedono segnali positivi per il primo trimestre 2023 con un aumento delle vendite a valore degli spirits (+3,6%) e una crescita trasversale per tutte le categorie con i distillati e le acquaviti come top performer (+4,9 per cento).