Ruffino, unica azienda italiana controllata dal big mondiale del vino Constellation Brands, ha presentato a Milano il suo primo bilancio di sostenibilità, seguendo le nuove linee guida del GRI Sustainability Reporting Standards. Un’iniziativa che, a detta dell’amministratore delegato Sandro Sartor, è stata pensata come esercizio di autoconsapevolezza, per consolidare il rapporto di fiducia tra azienda, dipendenti, collaboratori e stakeholders. Il bilancio sarà redatto ogni anno per comunicare non solo le performance economiche, ma anche quelle sociali e ambientali.
“Siamo un brand globale – ha dichiarato Sartor a Pambianco Wine&Food – e in quanto tale dobbiamo agire con una visione strategica globale. La sensibilità verso le tematiche della sostenibilità è particolarmente elevata nei mercati nordeuropei, dove i produttori inseriti nelle liste dei monopoli di Stato sono quasi sempre caratterizzati da una produzione organica e l’esistenza di un bilancio di sostenibilità viene considerata come fosse un obbligo. Negli Stati Uniti, che sono il nostro primo mercato di destinazione, questo ancora non è accaduto… ma il fermento c’è e sappiamo che negli Usa poi tutto succede molto velocemente. Qualche segnale già si nota in Canada, Paese molto più attento agli aspetti ecologici”.
Nel 2017/18, esercizio concluso a febbraio, il giro d’affari di Ruffino è stato di 103,8 milioni di euro, generati per il 66,7% dagli Stati Uniti e per il 16,4% dal Canada. L’azienda dispone di 413 ettari di proprietà in Toscana, suddivisi in sei tenute, e di 126 ettari in Veneto. Proprio nella terra del Prosecco doc è stata effettuata l’ultima operazione, con l’acquisizione di Poderi Ducali dal gruppo Botter. “Il Prosecco per noi è diventato un prodotto strategico e uno dei fattori di crescita dell’azienda. Fino a qualche tempo fa lo compravamo da terzi, uno schema che non andava più bene per il nostro modo di fare impresa. Perciò abbiamo deciso di intervenire direttamente acquistando terreno, vigne e cantina. E per ora siamo a posto così”, conclude Sartor.