In Cina vince chi non paga dazio. Nel 2017 l’import cinese di vino è mediamente cresciuto del 14,6% in volume e del 16,4% in valore, secondo i dati doganali citati da Decanter China, ma la performance messa a segno dai paesi che stanno per beneficiare dei Free Trade Agreements siglati da Pechino sono decisamente più brillanti rispetto a quelle dei competitors. È il caso dell’Australia, protagonista di un balzo del 33,3% in volume e di quasi il 26% in valore, salendo da 542 a 682 milioni di dollari. Nel caso dei vini australiani, il taglio del dazio all’import è scattato dall’1 gennaio 2018, scendendo dal 14% al 2,8%, e quindi non può essere considerata la ragione vera dell’incremento dell’import da parte cinese, tuttavia potranno essere importati a dazio zero entro il prossimo anno e il trade cinese si avvicina all’appuntamento puntando con più convinzione su queste origini. Un’ulteriore conferma arriva dalla Georgia, con un +45% in volume e anche in valore, protagonista di un accordo per il free trade con Pechino lo scorso maggio. In evidenza, infine, i dati relativi al Cile, altro Paese con cui la Cina si è accordata in materia di dazi e che ha aumentato l’export del 25% nell’ultimo anno.
In vetta alla classifica resta saldamente la Francia, che supera il miliardo di dollari grazie a un progresso dell’8,8%, tenendo a distanza sul podio australiani e cileni. Quanto all’Italia, nel 2017 l’export di vino in Cina è aumentato del 21,6% in valore, per un giro d’affari di 139 milioni di dollari. L’ottima performance permette agli italiani di avvicinarsi alla Spagna, che attualmente occupa il quarto posto in graduatoria a 149,9 milioni, ma gli spagnoli sono cresciuti molto meno della concorrenza, con appena il +5,5% anno su anno. Dietro l’Italia, intanto, scalpitano gli Stati Uniti, che valgono circa metà (75 milioni di dollari), ma sono cresciuti del 44% e con un prezzo medio molto alto, pari a 7,8 dollari al litro.
È interessante notare un dato. Si dice che i francesi vincono la sfida grazie al valore mediamente alto dei loro vini, ma questo non vale per la Cina. Il prezzo medio dei vini d’oltralpe è di 4,8 dollari al litro o 3,61 a bottiglia, appena dieci cents in più di quelli italiani e molto meno di quelli australiani che sono importati a 6,45 dollari. Inoltre, nel 2017 il valore al litro dei vini francesi è sceso del 4,5% mentre quello degli italiani è aumentato di oltre il 20 percento.