La Toscana sorpassa il Piemonte e si piazza al secondo posto nella classifica delle regioni esportatrici di vino, guidata dal Veneto. Nei primi sei mesi dell’anno, secondo l’analisi condotta dall’Osservatorio Paesi Terzi di Business Strategies in collaborazione con Nomisma Wine Monitor, i produttori vinicoli di Firenze e delle altre province toscane hanno ottenuto dall’export 427,1 milioni di ricavi contro i 404,6 milioni dei “concorrenti” piemontesi, principalmente per effetto del calo subìto dai secondi (-7,3%) a seguito della contrazione della domanda europea.
L’Italia è complessivamente in crescita (+2,9%) grazie alla performance degli spumanti, che fanno segnare il +23% nelle esportazioni, a fronte di un calo dell’1,3% dei vini fermi. Tra le destinazioni spicca il balzo della Cina, +35,1%, e il parziale recupero della Russia (+14,6%) reduce dal crollo degli ultimi due anni. Ed è sempre il boom delle bollicine (+23,5%) a permettere di limitare i danni negli Stati Uniti (-0,2%), primo mercato di destinazione dell’export, mentre perdono quota Regno Unito (-8,2%), Canada (-7%) e Giappone (-2,8%).
“Il risultato in Cina ci fa ben sperare, anche se non possiamo permetterci di abbassare la guardia della promozione in mercati consolidati come Canada e Giappone”, sostiene in una nota la ceo di Business Strategies, Silvana Ballotta. “Sebbene moderatamente, il nostro export continua a crescere e il confronto del semestre con i competitor ci dice che abbiamo segnato l’incremento maggiore tra i top ten, specie sui Paesi dell’Emisfero Sud, che in questi primi 6 mesi hanno segnato un po’ il passo” aggiunge il responsabile Wine Monitor di Nomisma, Denis Pantini.