Il 2020 di Signorvino vedrà quattro tagli del nastro tra Milano e Roma. Nella capitale, dove la catena di ristorazione e wine bar è presente soltanto all’interno dell’outlet di Castel Romano, ci sarà la prima apertura in centro storico e la seconda in un altro outlet, in location da definire, mentre a Milano si aggiungeranno gli store in piazza XXV Aprile, dove c’è anche Eataly, e in zona Navigli. Un’altra inaugurazione data quasi per certa riguarda Parma, che il prossimo anno sarà capitale italiana della cultura, e poi ci dovrebbe essere il primo opening all’estero: si parla di Austria o di Polonia (Varsavia).
Intanto la società di proprietà di Sandro Veronesi, presidente del gruppo Calzedonia, si appresta a chiudere l’anno con un fatturato compreso tra i 34 e 35 milioni di euro, con un tasso di crescita a doppia cifra, raccolto in 17 locali. “Il risultato è dovuto alle vendite del vino ma anche al miglioramento dell’offerta food – spiega a Pambianco Wine&Food il brand manager Luca Pizzighella – e oggi il successo di Signorvino viene declinato in più momenti della giornata: dal pranzo all’aperitivo fino alla cena”. Sono inoltre in fase di studio collaborazioni con chef stellati per abbinare, oltre ai grandi classici della cucina italiana, anche qualche signature replicabile in larga scala.
Alla presentazione dell’Osservatorio Signorvino legato ai consumi prima del Natale era presente Federico Veronesi, figlio di Sandro, coinvolto nel business del vino. “Ormai abbiamo quasi la certezza di poter vedere il nostro potenziale sfruttato anche all’estero – ha affermato – e stiamo guardando a mercati dove la passione per il vino e per il made in Italy sta crescendo in modo esponenziale, ad esempio paesi dell’Est Europa come Polonia e Repubblica Ceca: nel giro di due anni abbiamo l’obiettivo di un giro d’affari di 50 milioni di euro”.