Secondo i dati dell’Osservatorio Pambianco sull’Equity Crowdfunding, nel 2023 le operazioni hanno mantenuto i numeri dell’anno precedente mentre la valutazione ha segnato una battuta d’arresto. Due startup si sono aggiudicate metà della raccolta.
Il 2023 si conferma l’anno del consolidamento dello strumento del crowdfunding nell’alimentare. Lo è dal punto di vista dei dati. Secondo l’ultima analisi dell’Osservatorio Pambianco sull’Equity Crowdfunding, il numero complessivo di operazioni nel comparto wine & food è in linea con l’anno precedente (20 in totale contro le 21 del 2022), ma la raccolta ha registrato una battuta d’arresto. Nel 2022 il totale aveva sfiorato i 14 milioni di euro con una media di 665mila ad operazione, ora il valore è sceso a dieci milioni per una media di 515mila. In contrazione la valutazione pre-money media: nel 2023 è 4,8 milioni contro i 5,4 milioni del 2022.
I dati, va segnalato, sono da leggere alla luce della recente introduzione di nuove norme che allineano l’equity crowdfunding a quelle europee. Nel dettaglio, dallo scorso novembre, infatti, è entrato ufficialmente in vigore, obbligatoriamente per tutti i fornitori di servizi di crowdfunding, l’adeguamento al nuovo Regolamento Europeo 2020/1503 (Regolamento crowdfunding), per il quale era necessario ricevere una nuova licenza. Questo significa che sono autorizzate ad operare solo le piattaforme che risultano essere in regola con la normativa europea. Queste disposizioni valgono in Italia e in tutti gli altri Paesi aderenti all’Unione europea. Gran parte di queste piattaforme hanno già ricevuto l’ok da Consob e Banca d’Italia (MamaCrowd, BackToWork, CrowdFundMe, Opstart e Crowdfunding Buzz) e, di conseguenza, l’Osservatorio Pambianco sull’Equity Crowdfunding ha potuto prendere in considerazione solo le operazioni di queste ultime piattaforme negli ultimi due mesi del 2023.
I big che guidano la raccolta
A differenza del passato, la raccolta quest’anno è monopolizzata da due nomi che, insieme, hanno accentrato la metà del valore totale delle 20 operazioni di equity crowdfunding del settore wine & food in Italia. La principale è Forno Brisa che a marzo scorso ha chiuso il secondo round di investimenti attraverso una nuova compagna di crowdfundng dopo quella del 2019-2020. Allora aveva aveva raccolto1,2 milioni da circa 380 investitori e una valutazione pre-money di 3,2 milioni (quindi post-money di 4,4 milioni).
Per il secondo round appena concluso, la valutazione pre-money era di 14 milioni, con una rivalutazione delle quote, dunque, per gli investitori del primo round, di 3,5 volte. La raccolta ha raggiunto un valore di 4,3 milioni di euro, ben superiore rispetto al target di 1,2-2 milioni di euro. Il piano di sviluppo punta ad una crescita rapida e sana attraverso l’apertura di ulteriori punti vendita Brisa, la realizzazione di un Mulino per macinare i grani coltivati direttamente dall’azienda (“mantenendo indipendente la supply-chain strategica dagli andamenti internazionali”, recita la nota della campagna), la partecipazione in altre Bakery per la loro crescita e lo sviluppo della piattaforma digitale.
L’altra campagna big del 2023 è stata quella conclusa da La Filetteria Italiana, catena di sei ristoranti nella città di Milano con diversi tagli di carne da tutto il mondo che punta ad espandersi nel territorio italiano. In quest’ottica ha lanciato un round a febbraio 2023 che ha portato alla raccolta di un milione di euro, il doppio rispetto al target prefissato, per una valutazione pre-money di 15 milioni di euro. Fondata da Edoardo Maggiori che, con Andrea Lupo, ha dato vita anche a Sun Tzu Consulting, una realtà che gestisce i brand del gruppo e offre servizi di consulenza ad aziende del mondo della ristorazione, nel 2017 ha partecipato al programma televisivo di Alessandro Borghese “4 Ristoranti”. Con il finanziamento La Filetteria Italiana prevede di aprire nuovi punti vendita e consolidare quelli già esistenti, in particolare con quattro locali a Roma, due locali a Torino, uno a Como e uno a Varese. Infine, sarà avviato il percorso per aumentare la presenza della robotica e dell’intelligenza artificiale all’interno dei ristoranti, per automatizzare i processi culinari.
La ristorazione è protagonista
Oltre alla Filetteria Italiana, il settore della ristorazione continua ad essere ben rappresentato nelle compagna di equity crowdfunding in Italia. Secondo i dati di Crowdfunding Buzz, con la raccolta di La Filetteria Italiana, dal 2021 ad oggi, sono state 16 le campagne di successo, con una raccolta complessiva di 8,9 milioni e una raccolta media per round di 554 mila euro.
Nel panel delle operazioni del 2023, per esempio, c’è il quarto round di finanziamenti per la piemontese Osteria Rabezzana, sotto il cui ombrello sono raggruppate una serie di attività enogastronomiche e che ora punta ad accelerare la produzione di vini locali, attività valorizzata con il precedente round del 2021. L’ultima operazione che ha consentito la raccolta di 65mila euro a fronte di una valutazione pre-money di 1,4 milioni di euro. Si inserisce sempre nell’ambito ristorazione la raccolta di Caciocavalloimpiccato (40,8mila euro per una valutazione pre-money di 900mila euro). Dopo un’attività pluriennale dedicata alla realizzazione di speciali kit per portare nelle case dei consumatori e nei ristoranti prodotti e riti quasi dimenticati, Mylandinbox ha lanciato il nuovo progetto Caciocavalloimpiccato Bistrot che prevede l’apertura di una serie di punti vendita in diverse città italiane.
Sostenibilità e innovazione
Tra le principali raccolte sotto il profilo del valore dell’operazione ci sono quelle di Small Giants, Giannibio, Jamin, Blue Taste e Biova Project, tutte superiori alle cinquecentomila euro e che hanno come fil rouge quello di approciare un’economia di scala puntando su prodotti sostenibili o puntando su cibi di nuova generazione o frutto di innovative tecnologie di conservazione.
Quest’ultimo è il caso di Jamin Portofino UnderWaterWines, Pmi innovativa fondata nel 2015 con l’obiettivo di utilizzare l’ambiente subacqueo per sperimentare una tecnica innovativa di conservazione ed evoluzione di prodotti alimentari allo stato liquido. L’azienda si inserisce nel mercato degli UnderWaterWines ha generato, nel 2022, 400mila bottiglie a livello globale. Dopo il lancio nel 2021 di Jamin 1.0 orientato sul segmento delle private label, ora la società ha dato vita ad uno spin off, per il quale ha raccolto, attraverso una campagna di crowdfunding conclusa lo scorso ottobre, 525mila euro. La società ha così lanciato un servizio di cantinamento conto terzi che affianca lo sviluppo di una rete di franchising per la realizzazione di cantine subacquee in diverse località in Italia e all’estero, contando già su tre cantine sottomarine affiliate alla capofila di Portofino – Ravenna, Termoli, Cetraro – a cui se ne aggiungeranno, a breve, altre quattro in Campania, Abruzzo, Sicilia, Basilicata.
Si inserisce nell’ambito dell’innovazione anche il caso di Small Giants, un brand italiano che sviluppa e commercializza snack e sostituti della carne a base di farine di insetti, ritenuta la fonte proteica sostenibile del futuro. A luglio ha chiuso un round di investimenti sfiorando gli 800mila euro a fronte di un obiettivo minimo di raccolta di 200mila. La raccolta, spiega la startup, mira a supportare le attività di marketing e vendita in concomitanza con i primi listing in Gdo, oltre che al rafforzamento del team e dell’R&D, in un settore, quello degli edible insects, che ha previsioni di crescita importanti per i prossimi anni, con Cgr tra il 30 e 60 per cento.
Infine, Giannibio, un’azienda alimentare multi-canale che offre prodotti 100% biologici derivanti da filiere corte del territorio Trentino-Alto Adige e nazionale da 1,37 milioni di euro di fatturato nel 2022, ha raccolto a luglio 769mila euro, Blue Taste, startup che, grazie alla collaborazione con chef e nutrizionisti selezionati, propone un’offerta di healthy food, ha concluso a febbraio un round da 511mila euro mentre la startup Biova Project specializzata nei prodotti alimentari sostenibili ha raccolto 509mila euro.