Un’etichetta tutta bianca con un filo argentato e un nome inciso in corsivo: Seta. Lo stesso del ristorante del Mandarin Oriental, l’hotel deluxe che sorge in via Andegari a Milano. Nei giorni scorsi, anche se gli avventori della cucina di Antonio Guida lo avevano già degustato, è stato presentato ufficialmente lo champagne tailor made del ristorante bi-stellato. Primo esempio italiano di un’usanza ormai consolidata all’estero.
Il risultato è una bottiglia che custodisce un brut Blanc de blancs (100% uve Chardonnay) prodotto dalla maison Bourdelois Raymond. A individuarla, dopo una lunga e accurata ricerca, è stato lo stesso chef con l’aiuto del suo capo sommelier Andrea Loi. “La sua esperienza è stata fondamentale nella selezione di questa cantina familiare che oggi collabora con noi dedicandoci la sua cuvée migliore”, ha dichiarato Antonio Guida a riguardo. Una scelta che ha avuto come obiettivo la garanzia di un’esperienza perfettamente integrata con quella che è la proposta della sua cucina e che per essere raggiunta, come ha sottolineato lo stesso chef, “è servito molto tempo per la selezione del prodotto, per il numero di bottiglie e anche per arrivare a un’etichetta così elaborata e ricercata”.
Questi sforzi si traducono in un calice da 22 euro o, in alternativa, una bottiglia da 90 euro, per quello che sarà lo champagne meno caro della carta dei vini. Prodotto nella cantina di proprietà di Audrey Renoir, che rappresenta la sesta generazione di una tradizione familiare iniziata nel 1901 da Adonis Bourdelois, questo Blanc de blancs è figlio della premier cru di Dizy, che si trova nel cuore della Côte des blancs e che, come ha spiegato Andrea Loi: “Ha la sua forza nella sua struttura che si accompagna bene come aperitivo o gastronomico”. Caratteristiche che hanno portato Antonio Guida a dirsi: “Entusiasta di proporre ai nostri clienti un’offerta unica nel suo genere e introvabile altrove”.